Il disturbo bipolare che disorienta chi lo ha e le persone attorno
Il 30 marzo, in coincidenza con il giorno di nascita di Vincent Van Gogh, ricorre il #WorldBipolarDay, la giornata mondiale dei Disturbi Bipolari di cui il grande e tormentato pittore olandese sembra soffrisse
Sono passati sei anni dell’uscita di Mica Van Gogh in cui il rapper italiano Caparezza canta la sua preferenza per le abitudini del grande pittore olandese – da tutti definito pazzo – rispetto a quelle dell’italiano medio, che si perde dietro a messaggini, centri commerciali, palestra, cibo tossico. La fama di “strambo” ha accompagnato Vincent in vita e anche in morte, con diversi studiosi che negli anni gli hanno diagnosticato epilessia, schizofrenia o problemi metabolici. Recentemente si è ipotizzato che soffrisse di una forma di disturbo bipolare, una malattia – o meglio una galassia di disturbi – non ancora del tutto esplorata dalla ricerca clinica. A partire da queste considerazioni, il giorno del compleanno di Van Gogh – 30 marzo – è stato scelto come Giornata mondiale del disturbo bipolare. Ce ne sono di diversi tipi, legati tutti a gravi alterazioni di emozioni, pensieri e comportamenti, con possibili venature maniacali e depressive. Si possono manifestare con comportamenti socialmente inappropriati e impulsivi, un alternarsi di delirio di onnipotenza e incapacità di portare a termine anche i progetti più semplici, percezione di grande energia e di aumento della potenzialità dei propri sensi insieme al non sentire più bisogno di mangiare e dormire (che magari emerge con forza poco dopo); in alcuni casi pure intolleranza, incapacità di valutare gli effetti delle proprie azioni, sensazione di essere perseguitati o vittime di ingiustizie. Alcuni dati dimostrano come questo periodo di pandemia, con le sue limitazioni e incertezze, risulti problematico per queste persone che hanno bisogno di interazione sociale, regolarità e qualità di vita, tempi per il relax e per vivere i propri hobby. Le cause iniziali vanno ricercate nei geni familiari oppure nel livello alto di cortisolo (chiamato ormone dello stress), soprattutto quando si incrociano con situazioni come stress, abuso di sostanze o di farmaci, mancanza di sonno. Per aiutare queste persone bisogna non trattarlo come una depressione, ma tener conto che il disturbo bipolare porta veri e propri mutamenti fisici nel cervello, squilibri nei neurotrasmettitori e nel funzionamento della tiroide, oltre che scompensi nel ritmo giornaliero (circadiano). Le principali associazioni scientifiche internazionali vedono proprio in questa Giornata un’occasione per parlarne, per affinare competenze e condividere strada ed esperienza fatta. Non però un momento da specialisti, ma per creare una cultura dell’accoglienza e della cura, che parte dal consigliare una diagnosi precisa e precoce. Importanti in questi anni la divulgazione di alcune pubblicazioni alla portata di tutti (anche fumetti per bambini) e la testimonianza di vari personaggi famosi che hanno rivelato di soffrire di disturbo bipolare, tra cui la cantante Mariah Carey. Ricordando che sembra colpire tra l’1% e il 2% della popolazione mondiale e che – proprio come canta Caparezza riguardo Van Gogh – il vero pazzo è chi non si accorge del fratello.
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