Se un racconto di vita diventa canzone
Nell’estate delle repliche e delle sperimentazioni televisive, Dimmidite rappresenta un’interessante novità nel palinsesto di Rai 1. Un programma e un titolo originali che mostrano come verosimilmente può nascere un brano musicale, un’opera che ha bisogno di più professionisti che collaborano insieme anche con l’aiuto delle nuove tecnologie.
Nell’estate delle repliche e delle sperimentazioni televisive, Dimmidite rappresenta un’interessante novità nel palinsesto di Rai 1. Un programma e un titolo originali che mostrano come verosimilmente può nascere un brano musicale, un’opera che ha bisogno di più professionisti che collaborano insieme anche con l’aiuto delle nuove tecnologie. Ispiratore di quest’operazione è il cantautore Niccolò Agliardi, conosciuto dal grande pubblico grazie alle sigle della fiction Braccialetti Rossi. Spetta a lui andare in giro per la penisola a scovare storie speciali di coraggio, di forza morale civile o motivata religiosamente, adatte a ispirare canzoni inedite grazie alla sua intuizione, a quella dei musicisti che lo supportano e di un altro cantante che invita come ospite in ogni puntata.
Agliardi, attento a portare alla luce racconti ricchi di sentimenti autentici, intrisi di grandi valori incarnati in persone comuni, si muove con sicurezza nel genere, per lui tutto da esplorare, dell’intervista televisiva. Con discrezione, rispetto e assoluto riserbo sa ascoltare il suo interlocutore, mettendo in risalto i tratti comuni di pensiero e comportamento esistenti tra il protagonista della puntata e l’artista che collaborerà a trasformare un racconto di vita in brano musicale. La trasmissione fa scoprire come nel momento della composizione, oltre a trovare le parole giuste magari da far corrispondere con una rima baciata, a contare molto di più è il cuore, il vivere in prima persona il sentimento, l’emozione che si vuole trasmettere agli ascoltatori. I testi che si confezionano, infatti, sono pezzi di qualità che con la loro piacevole sonorità diventano avvincenti e coinvolgenti, senza cadere nel motivetto orecchiabile simile al tormentone di una stagione.
In una grande stanza circondata da divani, disposti nell’ampio spazio centrale, i musicisti iniziano un percorso di associazione d’idee che li porta a comporre canzoni capaci di affascinare per la loro finezza compositiva e testuale. Il presentatore si trova a suo agio in questo mondo televisivo, non assumendo pose da divo o atteggiamenti da supereroe. Agliardi è un cantautore che trova subito l’empatia con il suo ospite e la scelta di framezzare la sua intervista lungo tutta la puntata rende bene l’idea che ogni racconto può diventare musica. L’emozione più grande per gli artisti, a lavoro finito, è poter riconsegnare al protagonista in forma di canzone la sua storia e in fondo un po’ la sua vita.
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