Piacevoli e originali le interviste di Diaco

Con Ti sento, Pierluigi Diaco (nella foto), dopo il programma estivo del pomeriggio Io e te, torna sui teleschermi in seconda serata con nuovi ospiti che in un clima assai cordiale raccontano la loro vita e soprattutto i loro sentimenti. Il conduttore non vuole mai incontrare prima i suoi interlocutori e, pertanto, il colloquio che ha con loro è sempre improntato alla spontaneità. Il giornalista, che è anche un brillante autore televisivo, infatti, ama improvvisare e molte delle sue interviste terminano con un finale diverso da quanto anch’egli aveva prospettato.
In questo nuovo appuntamento, come dice anche il titolo, sono i suoni a farla da padroni, dedicando ad essi uno spazio molto più importante delle immagini. La trasmissione, infatti, potrebbe, con minimi aggiustamenti, funzionare benissimo anche alla radio. Durante l’intervista con il personaggio famoso di turno, la conversazione è ravvivata dall’ascolto o della voce di anni addietro dell’ospite o di altri rumori ambientali che rimandano a episodi significativi della vita dell’intervistato. Si possono, dunque, sentire sonorità del mondo della natura, oppure il rumore di vecchi telefoni di casa, come pure quello dell’accensione del motore di un’automobile o il tintinnio delle campanelle scolastiche e il vociare degli alunni.
Diaco prima di porre le proprie domande introduce questo intermezzo assai originale che permette in modo del tutto singolare di rileggere la vita di chi siede in studio. Nelle prime puntate l’attuale commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio, Roberto Mancini, e la cantante Donatella Rettore hanno aperto uno spiraglio anche sulla dimensione religiosa della propria vita, un tema interessante anche se imprevisto. Mentre prosegue il dialogo che dura circa un’ora, a commento di quanto ascoltato, Gek Tessaro, illustratore di origine veronese, realizza utilizzando la tecnica della pittura sull’acqua, interessanti opere. Al conduttore piace sperimentare nuovi modi di fare televisione, coniugando insieme originalità e tradizione nel segno di una serena e autentica accoglienza, rispetto e cortesia per l’ospite. Quanto lui produce non è di certo nazional-popolare, rivelandosi più adatto a un pubblico di nicchia, capace di sopportare anche qualche intemperanza o eccessiva autoreferenzialità che emergono come il lato debole e non del tutto superato del conduttore. Intorno a mezzanotte è comunque piacevole sentire parlare due persone sui molti temi importanti della vita in modo sincero e rispettoso, ascoltandosi vicendevolmente.