La Goggi è quella di sempre ma la primavera pare autunno
Facendo il verso al titolo di un suo celebre successo canoro, Loretta Goggi con Benedetta primavera è tornata a condurre un programma tutto suo...
Facendo il verso al titolo di un suo celebre successo canoro, Loretta Goggi con Benedetta primavera è tornata a condurre un programma tutto suo. Lo stile, gli ospiti, la scaletta, lo stesso studio televisivo di grandi dimensioni con scenografie dai disegni perfettamente geometrici e tutto ricco di luci ricorda immediatamente gli show degli anni Sessanta e Settanta con la regia di Antonello Falqui. Al centro del palcoscenico vi è un’artista versatile capace di cantare, ballare, imitare, intervistare, e tutto gira attorno ai suoi ricordi che fanno parte della storia della nostra televisione. A farle da spalla, in sostituzione delle vallette di un tempo, i comici Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu pronti a sostenerla e imbeccarla sull’argomento successivo da offrire ai telespettatori. Le fanno da corona tanti personaggi sia del glorioso passato come anche dell’attualità, certi che vicino a una stella come la Goggi anche loro potranno vivere per un po’ di luce riflessa. Nei quattro appuntamenti messi in calendario il venerdì sera su Rai 1 si affronta ogni volta un tema diverso che fa da filo conduttore a tutti gli interventi. La presentatrice ha affermato in una intervista di voler usare, in questo suo nuovo impegno professionale, un linguaggio moderno, adatto ai tempi, ma in realtà, non senza qualche scivolata di gusto, pare che di colpo si sia tornati indietro di tanti anni, mancando solo che ricompaia il teleschermo in bianco e nero. Di certo la conduttrice è bravissima e le sue imitazioni risultano alquanto gradevoli e spiritose, ma ormai la televisione è cambiata troppo da allora e inevitabilmente un programma di tale specie non può che generare un lungo effetto nostalgia di un tempo d’oro della Rai che è inesorabilmente terminato. Sicuramente a confronto dei molti personaggi che compaiono oggi sul piccolo schermo la Goggi è una spanna sopra gli altri per garbo e genio artistico, ma riprodurre in modo quasi anastatico quello a cui si poteva assistere allora non brilla proprio per originalità e si inquadra nella categoria di omaggio alla carriera. Anche l’Auditel registra che la trasmissione stenta a decollare, mostrando uno share in calo, passato dal 18,6% dell’esordio al 16,5% della seconda serata. La primavera citata nel titolo è proprio in contrasto con questo programma che somiglia di più all’autunno dorato della conduttrice che si ferma a raccontare soddisfatta quanto sia stata bella la stagione passata.
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