Emozioni e musica in famiglia con lo spin-off di Io canto

Più di quarant’anni fa i Pooh cantavano Chi fermerà la musica? Parole davvero ispirate, visto che proprio in televisione anche sui canali generalisti essa sembra inarrestabile. Il “nuovo” programma Io canto Family (in realtà una derivazione dal talent Io canto) si inserisce in questa onda lunga presente sul piccolo schermo a tutte le ore. Stavolta al centro della scena vi sono aspiranti cantanti legati tra loro da vincoli di parentela che portano in televisione non solo le loro abilità artistiche, ma molto di più la gioia di poter realizzare un sogno insieme. Come in tutti questi programmi vi è poi una giuria composta dai soliti volti noti, tra cui spicca Orietta Berti che con l’altra ottuagenaria Mara Maionchi ormai sono presenti in moltissime trasmissioni alla ricerca di nuovi talenti, senza dimenticare Al Bano la cui carriera sembra destinata a non finire mai.

Il timone del programma, dopo essere stato in più occasioni affidato a Gerry Scotti, ora è passato nelle mani della brillante Michelle Hunziker. Naturalmente, come capita spesso, quest’appuntamento targato Mediaset ha il suo esatto contraltare in casa Rai con le diverse edizioni di The voice nelle varie versioni bambini, anziani e famiglie che hanno sempre visto al comando Antonella Clerici.

La trasmissione, dunque, ben lontana dall’apparire come una novità, più che voler rappresentare una vetrina di nuovi cantanti con belle doti canore, intende piuttosto catturare l’attenzione dando ampio risalto all’aspetto sentimentale dell’esibizione. La vera colonna sonora di quest’appuntamento sono pertanto le lacrime di commozione che scendono inesorabili e silenziose nel vedere i duetti di genitori e figli che cantano insieme guardandosi negli occhi. La presentatrice in un’atmosfera da fiaba veste i panni della fatina buona che fa avverare i desideri più belli con la complicità delle telecamere che amplificano tra le luci della ribalta e gli applausi del pubblico anche le emozioni più intime.

Finora l’Auditel ha assegnato a questo rinnovato appuntamento con il canto in versione familiare un discreto secondo posto, essendo stato ampiamente battuto dalla concorrenza messa in atto dalla rete ammiraglia della Rai.

La musica, dunque, resta sempre un buon sottofondo nelle case degli italiani, ma il voler continuare – anche se con sfumature e accenti diversi – sempre la solita solfa, rischia di far perdere l’interesse primario di chi segue da casa.