Mara, una giovane donna illusa e disillusa dal fascismo
Ritanna Armeni
Mara. Una donna del Novecento
Ponte alle Grazie – Milano 2020
pp. 304 – Euro 16,80
Mara è un romanzo storico al femminile. Le donne del fascismo non sono state come le aveva volute Benito Mussolini e come ci sono state raccontate.
Ritanna Armeni, giornalista e scrittrice, racconta i sogni di una donna illusa e disillusa dal fascismo. Non è un saggio, bensì un romanzo accattivante, con l’immancabile storia d’amore, capace di spingere avanti il lettore di pagina in pagina, intervallando la vicenda con approfondimenti storici, con articoli e dati precisi.
Classe 1920, Mara è una ragazzina quando la storia inizia. Ha 13 anni ed è affascinata da Mussolini, dai suoi discorsi al balcone di piazza Venezia, a pochi passi da casa sua, che si trova in largo di Torre Argentina, nel cuore di Roma. Ha un’amica inseparabile, Nadia, fascista convinta, che la invita a casa sua per sentire la radio e la trascina ai comizi del duce; con lei sogna e pianifica il suo futuro. Le piace molto leggere e anche scrivere, da grande vorrebbe fare la giornalista o la scrittrice. Una adolescenza costellata di sogni e ideali: studiare letteratura latina, diventare bella e indipendente come la zia Luisa, cambiare l’Italia.
Sono molti gli italiani sognatori come lei, che si riuniscono in piazza Venezia quando il duce parla alla nazione. Ma a un certo punto, il vento cambia e si aprono le prime crepe.
Il libro è diviso in tre parti. Inizia nel 1933 e finisce nel 1946 a ridosso delle prime elezioni che il 2 giugno permisero anche alle donne di votare, scegliendo tra monarchia e repubblica. Il racconto di Mara è in prima persona, realistico e coinvolgente. Attraverso la storia di questa giovane si può comprendere molto delle donne negli anni del fascismo: donne forti e determinate. Mara non è una donna della Resistenza, non è una comunista o un’ebrea, è una ragazza come tante, cresce e lavora per il ministero, appartiene a una classica famiglia degli anni Venti, con il padre artigiano e la madre impegnata in casa, dove troneggia il ritratto del duce appeso in salotto.
Negli approfondimenti in corsivo, tra un capitolo e l’altro, scopriamo l’identità tracciata dalla propaganda fascista, ma soprattutto il vero universo femminile di quegli anni: il mondo del lavoro e l’istruzione, la famiglia, le donne e lo sport, le partigiane e le ausiliarie che si arruolarono per difendere la Repubblica di Salò. Mara e Nadia incarnano anche il disorientamento e la divisione dell’Italia e degli italiani dopo l’8 settembre del ’43. Mara è una donna fascista, che ci crede fino in fondo ma è anche molto concreta e a un certo punto perde la fiducia nel duce; Nadia è una donna devota a Mussolini e al fascismo, che scende in prima linea, al pari degli uomini, con ancora più determinazione. Perché le donne non furono solo gli “angeli del focolare”, ma furono coraggiosamente in prima linea.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento