La teologia del popolo che ispira Francesco
Rafael Tello
Popolo e cultura
EMP - Edizioni Messaggero
Padova 2020
pagg. 248 - euro 18
Popolo e cultura: un binomio fondamentale per comprendere Rafael Tello (1917-2002), nome autorevole della “teologia del popolo” che, insieme ad altri, ha ispirato l’azione pastorale di papa Francesco. Ordinato presbitero nel 1950, nel ’58 divenne professore presso la Facoltà Teologica di Buenos Aires e, dal ’66 al ’73, fu consulente dei vescovi argentini. Tello è senza dubbio uno dei pensatori più originali e fecondi della tradizione argentina, anche se poco conosciuto in Italia. Studioso di solida formazione tomista, era convinto che teologia e pastorale devono camminare insieme e rimanere inseparabili.
Questo libro, il primo di Tello tradotto in italiano, è organizzato in due parti e presenta, nella prima, quattro scritti sul tema del popolo e, nella seconda, altri tre che trattano della cultura.
Il popolo, secondo Tello, non va inteso in senso etnico ma si caratterizza per la comunanza di valori civili e spirituali. In particolare, come scrive papa Francesco nella prefazione, il teologo argentino “ha fatto una particolare opzione per i poveri, che egli lega (relaziona) specialmente al concetto (categoria) di pueblo (popolo) e quindi di ‘cultura popolare’. Egli sa che in essa abita, vive e si esprime il ‘cuore’ del popolo, e in quel cuore abita in modo semplice ma profondo lo stesso Dio”. Per Tello, quindi, il popolo rappresenta un luogo teologico dove il messaggio di Cristo risuona con una intonazione particolare pur nella sua semplicità.
La “teologia del popolo” è stata ed è ancora una risposta alle tante sfide che la Chiesa argentina è chiamata ad affrontare. Una risposta contestualizzata dentro un’esperienza caratterizzata dalla pietà popolare, intesa come incarnazione del Vangelo, e da un contesto sociale segnato da disuguaglianze e povertà. La teologia del popolo, quindi, non è un esercizio di riflessione teorica, ma è veramente teologia del popolo, cioè a partire dal popolo e sviluppata all’interno della cultura stessa del popolo, fatta di linguaggi, usanze, modi di interpretare la vita e la storia.
Queste suggestioni sono confluite in maniera esplicita o indiretta nel magistero dell’attuale Pontefice. Valga per tutte quanto scrive papa Francesco al n. 115 di Evangelii gaudium: “Il Popolo di Dio si incarna nei popoli della Terra, ciascuno dei quali ha la propria cultura. La nozione di cultura è uno strumento prezioso per comprendere le diverse espressioni della vita cristiana presenti nel Popolo di Dio. [...] L’essere umano è sempre culturalmente situato: ‘natura e cultura sono quanto mai strettamente connesse’. La grazia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve”.
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