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I giovani, la fede e la Chiesa: il quadro non è così negativo

Valerio Corradi
Segni di speranza.
Religiosità giovanile e rinnovamento ecclesiale
Tau editrice - Todi (PG) 2021
pp. 138 – Euro 13

I giovani, la fede e la Chiesa: il quadro non è così negativo

iovani e fede, giovani e Chiesa. La situazione si direbbe sconfortante. Generazione incredula (don Armando Matteo), prevalentemente atea (Franco Garelli). Se poi si considera che con l’avvento della pandemia i ragazzi sono pressoché scomparsi dalle assemblee liturgiche domenicali (basterà la ripresa in presenza degli incontri di catechismo per farli tornare?), il quadro è completo. Eppure tra indifferenza se non ostilità verso ciò che sa di religione o, quando va bene, una religione fai-da-te, non mancano ragazzi che pregano, che si dicono cristiani (sia pure a modo loro), che cercano qualcosa dai contorni non ben definiti ma in grado di smuoverli e motivarli. Basti pensare ai giovani impegnati nel volontariato e nella cooperazione internazionale; a quelli che frequentano i monasteri, studiano teologia, si impegnano per la sostenibilità ambientale, aderiscono alla rete The economy of Francesco, come pure a coloro che percorrono lunghi tratti dei tradizionali cammini di pellegrinaggio (Santiago de Compostela, Via Francigena…). Segnali che domandano di essere colti, tenuti vivi e fatti crescere, sui quali indaga Valerio Corradi, docente di sociologia all’Università Cattolica, all’Università Pontificia salesiana ed editorialista del Giornale di Brescia, nel suo volume Segni di speranza. Religiosità giovanile e rinnovamento ecclesiale pubblicato da Tau editrice. Secondo il sociologo “l’allontanamento dalla religione tout court non è necessariamente un sinonimo dello spegnimento della religiosità” la quale oggi ha il sopravvento rispetto ad un modello tradizionale che prevedeva l’adesione al credo trasmesso dal magistero della Chiesa, una pratica religiosa regolare e una forte appartenenza ecclesiale. Più che liquida, la religiosità giovanile risulta “collosa” perché accoglie spunti, aspetti e idee che restano disordinatamente attaccati in superficie. La sfida per la Chiesa consiste nel comprendere in che modo “questa religiosità informe e multiforme possa fungere da principio di rinnovamento dei contesti sociali e come all’interno di questi, essa possa trovare spazio per assumere una forma ordinata e condivisa che muti in positivo persone e strutture”. Più che soffermarsi o avere l’ansia per i grandi numeri, occorre trovare la chiave d’accesso “all’universo simbolico dei giovani d’oggi, attraverso quelle esperienze che sembrano maggiormente stimolare la loro ricerca e che, nel silenzio, alcune volte rivitalizzano le comunità”. Il testo, strutturato in 14 brevi capitoli, è corredato da un’amplia bibliografia e si avvale dei contributi di don Michele Falabretti, padre Amedeo Cencini e don Giuseppe Mariano Roggia.

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