«Sai maestra, noi andiamo a pregare al capitello»
Mi presento: sono un’insegnante di una scuola paritaria d’ispirazione cristiana situata in un piccolo paese della provincia di Verona, precisamente Salizzole. La nostra realtà è presente da più di 100 anni nel nostro territorio ed è cresciuta nel tempo mantenendo saldi i principi ispiratori che l’hanno generata...
Mi presento: sono un’insegnante di una scuola paritaria d’ispirazione cristiana situata in un piccolo paese della provincia di Verona, precisamente Salizzole. La nostra realtà è presente da più di 100 anni nel nostro territorio ed è cresciuta nel tempo mantenendo saldi i principi ispiratori che l’hanno generata. Attualmente sono presenti cinque sezioni d’infanzia, una sezione Primavera e quattro sezioni di asilo nido integrato.
“Sai maestra, vicino a casa mia c’è una strada dove c’è un capitello”. Comincia così un percorso inaspettato e coinvolgente che ha permesso a me come insegnante, alle colleghe, ai bambini come promotori, alle loro famiglie, di “entrare” nella storia della nostra provincia e delle tradizioni religiose che gli appartengono. Era maggio, mese di Maria e di tutte le mamme.
Come scuola Fism d’ispirazione cristiana, abbiamo la possibilità di esplicitare apertamente il nostro “essere di Dio”, che in questo tempo, riteniamo sia un grande dono. Il cerchio del mattino, routine che viviamo quotidianamente per iniziare la giornata a scuola dopo il momento dell’accoglienza, era stato preparato all’aperto: una grande coperta, un telo azzurro, le preghiere, la merenda…
In questi momenti c’è condivisione, scorrono racconti di famiglia, di traguardi, di fatiche e di desideri. In questa mattinata, in particolare, C. inizia ad esporre con entusiasmo: «Io ieri, quando c’era buio, sono andato con la mamma in un parco vicino a casa mia e abbiamo detto le preghiere».
Intraprende un racconto che attira la curiosità di tutti. Nasce un confronto, finché improvvisamente P. dice: «Sai maestra, vicino a casa mia c’è una strada dove c’è un capitello e noi andiamo sempre a dire le preghiere a Gesù e tante a Maria».
Due secondi di silenzio e inevitabilmente arriva di riflesso una domanda. R. dice: «Che cos’è un capitello?».
Il confronto si fa interessante, rimango in osservazione e ascolto, dando spazio ai loro pensieri spontanei e facendo risplendere quelle piccole briciole di luce di cui solo i bambini dispongono.
P. inizia a descrivere le caratteristiche che secondo lei, definiscono un capitello: «È come una casetta, un po’ alta, ma non tantissimo, dentro c’è Maria con intorno tanti fiori, quelli veri sai! Poi c’è un cancelletto per proteggerla dalla strada, e intorno ci sono due panchine di legno per sedersi e stare un po’ lì».
Anch’io porto il mio contributo alla discussione avviata, con una confidenza personale: «Sapete, credo di averne visto uno anch’io, quest’estate in montagna, era sulla strada per salire al paese, dentro c’era Maria con in braccio Gesù! E voi ne aveste visto uno qualche volta?».
Si alza un coro di “No”, a parte una manina che si muove in alto per attirare l’attenzione. M. interviene: «Io forse l’ho visto! Quando alla mattina la mamma è in ritardo, fa un’altra strada e in una curva c’è una casetta piccola, ma non sono sicuro, siamo sempre di corsa… Un altro giorno le dico di rallentare!». Sono i dettagli che fanno la differenza.
Ognuno di noi avrebbe bisogno di sedersi almeno un giorno a fianco di un gruppo di bambini, in ascolto, senza aggiungere tante “sapienze personali”, perché ciò che vedono loro, noi l’abbiamo dimenticato.
Dico questo perché da una semplice condivisione è nato un progetto che ha coinvolto adulti e bambini, luoghi vicini ma estranei ai nostri occhi, rapiti spesso da mille programmi che giorno dopo giorno ci “rubano il tempo”.
Il percorso che è stato intrapreso, partendo dall’interesse e dalla curiosità maestra dei bambini, si è via via arricchito con la partecipazione attiva delle famiglie, nonni compresi. Un invito, pulito ma intrigante, forse anche una possibilità per rallentare insieme: scuola, genitori, bambini alla ricerca di segni importanti del territorio.
Sono arrivate foto di capitelli, con famiglia annessa, racconti storici che hanno permesso ai nonni di far uscire un entusiasmo dimenticato, e a noi di accogliere e custodire dettagli di un passato che va assolutamente salvato.
L’interesse da parte del gruppo e delle famiglie è rimasto vivo e partecipato, tanto che sono state proposte delle uscite sul territorio alla ricerca di capitelli con le loro particolarità e caratteristiche con annessi significati.
Siamo un’infinità di momenti vissuti, di conquiste, di rinunce, che ci hanno toccato, sfiorato, segnato, cambiato, ma con la consapevolezza che non c’è futuro senza memoria.
Grata ai bambini e a chi Lassù guida ogni giorno il nostro cammino.
Sezione Palloncini Lilla, Scuola dell’Infanzia “San Giuseppe” Salizzole
Credit foto: Rawpixel@123RF.com
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