Coinvolgere di più i genitori nella crescita formativa dei figli
La nostra Costituzione assegna al binomio famiglia-scuola la responsabilità di educare e di istruire i giovani. Questa “corresponsabilità” tra scuola e genitori per l’educazione delle nuove generazioni si traduce concretamente in un’alleanza educativa, cioè una collaborazione tra i membri fondamentali dell’intera comunità educante...
La nostra Costituzione assegna al binomio famiglia-scuola la responsabilità di educare e di istruire i giovani. Questa “corresponsabilità” tra scuola e genitori per l’educazione delle nuove generazioni si traduce concretamente in un’alleanza educativa, cioè una collaborazione tra i membri fondamentali dell’intera comunità educante.
L’agire in questa ottica di “alleanza” non significa, però, confondere i ruoli e i livelli di responsabilità che, al contrario, rimangono sempre ben distinti nello svolgimento della propria specifica funzione educativa. Permettendo così ai giovani di essere maggiormente sorretti e guidati nell’apprendimento dei propri diritti, doveri, competenze e valori, al fine di diventare buoni e consapevoli cittadini del domani.
L’attuale sistema educativo del nostro Paese ha bisogno di crescere, di evolversi ulteriormente adeguandosi ai grandi cambiamenti in atto, mettendo ulteriormente al centro del processo formativo i giovani con politiche e scelte adeguate. In tale prospettiva diventa imprescindibile guardare alle specifiche necessità di ogni singolo alunno, valorizzando i talenti e le risorse che ognuno possiede.
Tutto ciò è possibile solo nella misura in cui l’alleanza educativa porta ad un coinvolgimento maggiore dei genitori che, con una rinnovata genitorialità, vogliono partecipare, insieme all’intera comunità educante di cui sono un pilastro, a tutti i passaggi di crescita dei propri figli per creare collaborazioni positive e propositive.
L’impegno della comunità educante a lavorare in sinergia alla vita della scuola e all’educazione dei giovani deve considerarsi, a mio parere, non solo come la mera applicazione di processi tecnici e burocratici, ma anche e soprattutto la costruzione di un ambiente positivo, propositivo, attraente e ricco di valori necessari, se non fondamentali, per i giovani di oggi e gli adulti del futuro. O, come sosteneva più prosaicamente Seneca, “non scholae, sed vitae discimus” (non impariamo per la scuola, ma per la vita).
Per i genitori la scuola deve essere, e in alcuni casi lo è già, una comunità viva in cui i suoi protagonisti (alunni, genitori e docenti), sorretti da profondi sentimenti di tolleranza, rispetto e collaborazione reciproca, sono uniti e prepositivi come costruttori di un domani migliore.
Questa collaborazione e tale spirito di comunità sono più che mai presenti nelle scuole pubbliche paritarie cattoliche, dove la mia associazione, AGeSC – Associazione genitori scuole cattoliche, opera da quasi mezzo secolo, al fine di rendere più che mai viva l’alleanza educativa scuola-famiglia. Collaborando, infatti, con gli enti gestori, i tanti genitori di AGeSC sono uno “strumento”, non solo indispensabile per gli istituti che collaborano con le famiglie su molteplici temi, ma anche per i genitori stessi delle scuole – cattoliche e non – per approfondire i rapporti con la scuola e contribuire costantemente con il proprio contributo all’attività legislativa sui temi che riguardano l’insegnamento, la famiglia e la società in genere.
A questo scopo, infatti, AGeSC intrattiene rapporti con molteplici forze politiche e interviene nelle commissioni regionali, ministeriali e parlamentari per concretizzare al massimo il suo impegno per la realizzazione di una vera scuola della società civile.
* Presidente provinciale AGeSC Verona
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