Condiscepoli di Agostino
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Tutto il genere umano fa capo ad Adamo

Se c’è un autore che è fermamente convinto del monogenismo è proprio Agostino. Certo, una tale teoria non trova incondizionata accoglienza nell’attuale cultura scientista evoluzionista che non manifesta dubbi nei riguardi del poligenismo...

Parole chiave: Aforismi (57), Sant'Agostino (190)

Se c’è un autore che è fermamente convinto del monogenismo è proprio Agostino. Certo, una tale teoria non trova incondizionata accoglienza nell’attuale cultura scientista evoluzionista che non manifesta dubbi nei riguardi del poligenismo. Questa è l’affermazione precisa di Agostino: “Certamente da un solo uomo, che per primo Dio ha creato, ha avuto il suo esordio il genere umano, secondo la fede della santa Scrittura, che non immeritatamente ha una mirabile autorità in tutto il mondo e in tutte le popolazioni” (De civitate Dei 12,9.2). Dunque, tutto il genere umano prende avvio da Adamo. L’aforisma è collocato nel contesto delle riflessioni che Agostino riserva alla creazione degli angeli, che nell’esercizio della loro libertà hanno decretato per sé se appartenere alla città di Dio, come “vivo suo sacrificio e vivo suo tempio” (Ivi), o a quella che divenne di fatto la città di satana. Nella città di Dio Agostino inserisce tutti coloro che già in vita hanno scelto Dio e, dopo la morte, sono accolti nelle invisibili dimore eterne (Cfr. Ivi). È a questo punto che stila l’aforisma famoso. Egli ritiene che la dottrina sulla monogenesi appartenga al deposito della fede cattolica. Ne fa cenno in questo stesso testo. Ma lo conferma anche più avanti, quando così si esprime: “Anche nell’ipotesi che in un luogo qualunque nasca un uomo, cioè un animale ragionevole mortale, quantunque presenti ai nostri sensi una insolita tipologia somatica di forma, di colore, di movimento, di voce o di caratteristiche in termini di forza, organi e proprietà, il credente non deve dubitare che egli proviene dal primo uomo” (De civitate Dei 16,8.2). A conferma di questo inconfutabile convincimento di Agostino potremmo portare vari altri testi. In realtà, nulla aggiungerebbero. La ragione di fondo, tuttavia, va trovata nel dato di fede paolina che nell’Unico Cristo sta il nuovo Adamo. Se Cristo, Verbo incarnato, è il nuovo Adamo, cioè l’origine dell’umanità nuova perché rinnovata dal mistero pasquale, un vecchio Adamo, che ha abusato della libertà, condannando le successive generazioni ad essere una umanità malata, difficilmente può essere sconfessato. La scienza potrà certo indagare sulle origini dell’umanità, ma non potrà misconoscere che, al di là dei tratti somatici e di certi comportamenti sociali, di fatto l’umanità è, comunque, una nella sua essenza!

† Giuseppe Zenti
Vescovo emerito di Verona

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