La famiglia nei documenti della Chiesa e il valore del Sacramento del matrimonio
La pietra miliare della riscoperta e della rivalorizzazione della famiglia va riconosciuta sicuramente nel Concilio Vaticano II, nel momento stesso in cui a livello mondiale si stava evolvendo la realtà della famiglia e la sua stessa identità. L’Esortazione Amoris Laetitia ne parla al numero 67, evocando la Costituzione pastorale Gaudium et Spes che alla famiglia riserva ben sei paragrafi (GS 47-52) e la Costituzione dogmatica Lumen Gentium.
La pietra miliare della riscoperta e della rivalorizzazione della famiglia va riconosciuta sicuramente nel Concilio Vaticano II, nel momento stesso in cui a livello mondiale si stava evolvendo la realtà della famiglia e la sua stessa identità. L’Esortazione Amoris Laetitia ne parla al numero 67, evocando la Costituzione pastorale Gaudium et Spes che alla famiglia riserva ben sei paragrafi (GS 47-52) e la Costituzione dogmatica Lumen Gentium. Il matrimonio viene definito comunità di vita e di amore, nella mutua donazione tra marito e moglie e nel radicamento sacramentale in Cristo. Gli sposi sono come consacrati a edificare il Corpo di Cristo che è la Chiesa, proprio nel formare la piccola Chiesa domestica qual è la famiglia cristiana fondata sul Sacramento del matrimonio. Molto opportunamente Papa Francesco precisa: “La Chiesa, per comprendere pienamente il suo mistero, guarda alla famiglia cristiana, che lo manifesta in modo genuino” (AL 67).
Il Beato Paolo VI, nella sua Enciclica Humanae vitae ha messo in luce il legame intrinseco tra amore coniugale e generazione della vita, nel segno della paternità responsabile. San Giovanni Paolo II, soprattutto nell’Enciclica Familiaris Consortio, ha definito la famiglia via della Chiesa e ha messo in rilievo come la coniugalità cristiana è via di santità. Infine Papa Benedetto XVI, nell’Enciclica Deus caritas est, definisce il matrimonio icona del rapporto di Dio con il suo popolo e viceversa.
Papa Francesco focalizza la famiglia come immagine di Dio, comunione di Persone: “Nella famiglia umana, radunata da Cristo, è restituita la ‘immagine e somiglianza della Santissima Trinità’” (AL 71). Se così stanno le cose, il Sacramento è un dono per la santificazione e la salvezza degli sposi. Di conseguenza è una vocazione (cf AL 72). Nel matrimonio i nubendi si promettono dono totale di sé, fedeltà, apertura alla vita, mentre Cristo assicura loro di essere loro vicino, per dare loro forza “di seguirlo prendendo su di sé la propria croce, di rialzarsi dopo le loro cadute, di perdonarsi vicendevolmente, di portare gli uni i pesi degli altri” (AL 73). In questo quadro anche “l’unione sessuale, vissuta in modo umano e santificata dal sacramento, è a sua volta per gli sposi via di crescita nella vita della grazia. È il ‘Mistero nuziale’” (AL 74). Il Papa ribadisce la dottrina di sempre nel riaffermare che ministri del matrimonio sono l’uomo e la donna che si sposano e precisa: “Il loro consenso e l’unione dei corpi sono gli strumenti dell’azione divina che li rende una sola carne. […] L’ordine naturale è stato assunto dalla redenzione di Gesù Cristo, in maniera tale che ‘tra i battezzati non può sussistere un valido contratto matrimoniale che non sia per ciò stesso sacramento’” (AL 75). Sulla scorta di questa dottrina della Chiesa, l’Esortazione annota che “l’ordine della redenzione illumina e compie quello della creazione. Il matrimonio naturale, pertanto, si comprende pienamente alla luce del suo compimento sacramentale […]. In realtà solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo” (AL 77). E ribadisce ancora una volta che il bene del matrimonio “comprende l’unità, l’apertura alla vita, la fedeltà e l’indissolubilità” (AL 77).