L’entusiasmo di papa Francesco per il progetto di Dio sulla famiglia
Partiamo da una constatazione rilevata dalla Esortazione Amoris Laetitia, ripresa dalle indicazioni dei Padri sinodali: “Malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, «il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa»” (n. 1).
Partiamo da una constatazione rilevata dalla Esortazione Amoris Laetitia, ripresa dalle indicazioni dei Padri sinodali: “Malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, «il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa»” (n. 1). Proprio nel rispetto del patrimonio dei valori dottrinali della Chiesa, nell’Anno Giubilare della Misericordia “si propone di incoraggiare tutti ad essere segni di misericordia e di vicinanza lì dove la vita familiare non si realizza perfettamente o non si svolge con pace e gioia […] invito alla misericordia e al discernimento pastorale davanti a situazioni che non rispondono pienamente a quello che il Signore ci propone” (nn. 5-6). Di fronte a tali situazioni il Papa si sente interpellato nel suo amore sofferto di padre. E pensa con tristezza e sofferenza ai figli che hanno perduto o mai hanno incontrato l’incanto, la bellezza e la tenerezza di un matrimonio quale è previsto dal progetto di Dio sull’umanità.
L’intera Bibbia è una sinfonia all’amore sponsale. A cominciare dal libro della Genesi che evidenzia l’essere l’uomo immagine di Dio nella sua dimensione di sponsalità feconda: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza […] Maschio e femmina li creò e disse: «crescete e moltiplicatevi» […] Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno una carne sola”, testo ripreso da Gesù (cfr Mt 19). Di un certo impatto risultano espressioni del genere: “Il Dio Trinità è comunione d’amore, e la famiglia è il suo riflesso vivente. Il nostro Dio, nel suo amore più intimo, non è solitudine, bensì una famiglia” (n. 11).
Nei confronti dell’uomo, la donna è l’aiuto che gli corrisponde; senza di lei l’uomo resta un incompleto. Con la donna esce dalla solitudine e si dà avvio alla famiglia mediante la generazione. Numerosi salmi (Cfr 127.128) hanno come sfondo il tema della famiglia e vari passi biblici, soprattutto dell’Esodo e del Deuteronomio, descrivono la famiglia come il luogo primario della catechesi di fede sulle grandi opere di Dio e dell’educazione all’osservanza dei comandamenti, tra i quali “onora tuo padre e tua madre”. Va precisato però che i figli non sono “una proprietà della famiglia, ma hanno davanti il loro personale cammino di vita” (n. 18). Indubbiamente papa Francesco non danza sull’idillio. Conosce bene le sfide della cultura dominante alla Famiglia istituzione e le sofferenze che abitano ogni famiglia. In questa condizione di vita in se stessa complessa, cui si aggiungono oggi le problematiche della “disoccupazione e della precarietà […] gli squilibri economici e sociali” (nn. 25-26), la famiglia ha bisogno di Parola di Dio come “compagna di viaggio” (n. 22).
In questo quadro non poteva mancare il riferimento alla tenerezza che è come il “la” del clima familiare (cfr nn. 27ss). Se per il momento saltiamo il capitolo secondo, e passiamo al terzo, papa Francesco ritorna sul tema “di questo annuncio di amore e di tenerezza, per non diventare mera difesa di una dottrina fredda e senza vita”, come cuore dell’annuncio essenziale, detto con termine tecnico kerygma, del vangelo (cfr nn. 58-60). Papa Francesco concentra la sua attenzione sullo sguardo di benevolenza e di tenerezza che Gesù, vissuto in una famiglia, riserva alla famiglia, a cominciare dalle Nozze di Cana, fino alla famiglia di Lazzaro, rafforzando nel suo messaggio le note specifiche del matrimonio quali sono l’indissolubilità e la fedeltà e facendone il sacramento del suo amore per la Chiesa.