Grazie allo Spirito Santo la Chiesa parla le lingue di tutte le genti

Agostino, poeta e cantore dello Spirito Santo, mette spesso in evidenza un fatto: la presenza dello Spirito Santo nel cuore dei credenti è segnalata dall’amore per l’unità della Chiesa universale, la quale parla di fatto tutte le lingue del mondo, poiché è diffusa in tutto il mondo. Il cristiano che è membro della Chiesa indirettamente parla tutte le lingue. Chi invece non ama la Chiesa al punto da esserne separato volontariamente non possiede nemmeno lo Spirito Santo e non parla le lingue di tutto il mondo. A tale proposito, così si esprime Agostino: “Noi celebriamo nella sua festività annuale la venuta dello Spirito Santo. Le è dovuta una solenne assemblea, una solenne lettura, una solenne omelia. Le prime due sono state completamente assolte, poiché siete convenuti molto numerosi e, mentre si leggeva, siete stati attenti ad ascoltare. Facciamo anche la terza cosa: non manchi l’ossequio della nostra lingua a Colui che ha fatto dono di tutte le lingue a persone non dotte, che ha sottoposto a sé le lingue dei dotti in mezzo a tutti i popoli, che ha riunito le diverse lingue delle genti nell’unità della fede [...]. Che cosa di diverso infatti preannunciava lo Spirito Santo nelle lingue di tutte le genti di cui faceva dono a coloro che avevano imparato soltanto l’unica lingua della propria gente – questo volle allora fosse il segno della sua presenza – se non che tutte le genti avrebbero creduto al Vangelo, affinché dapprima ogni fedele e poi la stessa unità della Chiesa parlasse le lingue di tutti? Perché dunque ora non vi è nessuno che parli le lingue di tutti gli uomini – che era indizio allora della sua venuta – se non perché ora si compie ciò che allora veniva significato? Allora infatti anche un solo fedele parlava tutte le lingue; anche ora le parla l’unità di tutti i fedeli. Pertanto anche ora tutte le lingue sono nostre, poiché siamo membra del Corpo nel quale si trovano [...]. Per questo sentiamo come cosa vera il fatto che in quel tempo lo Spirito Santo ha dimostrato la sua presenza attraverso le lingue di tutte le genti [...] come allora erano indice della presenza dello Spirito Santo le lingue di tutte le genti parlate da una sola persona, così ora lo sta ad indicare l’amore per l’unità di tutte le genti [...]. «L’uomo animale – sono parole dell’Apostolo – non percepisce le cose dello Spirito di Dio». E certamente rimprovera come animali coloro ai quali dice: «Ciascuno di voi dice: io per verità sono di Paolo, io invece di Apollo, io al contrario di Cefa, mentre io di Cristo. È stato diviso Cristo? Forse Paolo è stato crocifisso per voi? O è nel nome di Paolo che siete stati battezzati?». Come infatti le persone che si lasciano guidare dallo Spirito godono dell’unità, così coloro che vivono secondo la carne si tengono occupati nei dissensi”.
E, riferendosi con amarezza ai Donatisti, separati dalla Chiesa benché battezzati, al fine di convincerli che per godere dello Spirito Santo operante in loro era necessario che si riunissero nella comunione dell’unica Chiesa, la Chiesa cattolica che ha come anima lo Spirito Santo, conclude: “Sappiate dunque che avete lo Spirito Santo solo quando consentirete che la vostra mente aderisca all’unità per mezzo di un amore sincero. Questo è quanto rispondiamo a coloro che ci dicono: «Che cosa riceveremo in più?». Noi, fratelli, offriamoci come esempio di buone opere a loro, né insuperbiamoci per il fatto che siamo saldi, né disperiamo nei riguardi di coloro che sono prostrati (nell’errore)”.