Commento al Salmo 95
Ecco in sintesi i contenuti del commento di sant’Agostino al Salmo 95: La Chiesa, casa di Dio, canta il canto nuovo; per farti risorgere dal peccato, il Verbo è disceso a te; non resistiamo al suo primo avvento, per non dover spaventarci del secondo; se tu dessi del tuo, sarebbe una elargizione; se invece dai di ciò che è suo, è una restituzione...
Ecco in sintesi i contenuti del commento di sant’Agostino al Salmo 95: La Chiesa, casa di Dio, canta il canto nuovo; per farti risorgere dal peccato, il Verbo è disceso a te; non resistiamo al suo primo avvento, per non dover spaventarci del secondo; se tu dessi del tuo, sarebbe una elargizione; se invece dai di ciò che è suo, è una restituzione.
“‘Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore tutta la terra’. Se tutta la terra canta un canto nuovo, mentre canta si edifica; lo stesso cantare è edificare, ma a patto che non si canti un canto vecchio. Il vecchio canto canta la cupidigia carnale. Tutta la terra canta un canto nuovo; lì si edifica la casa di Dio. Se casa di Dio è tutta la terra, chi non aderisce a tutta la terra è una rovina, non una casa. Dove c’è l’unità dello Spirito, c’è una sola pietra. Coloro che hanno voluto annunciare la propria gloria, non vollero essere in questa casa (sono gli eretici e scismatici, come i Donatisti); di conseguenza, non cantano un canto nuovo con tutta la terra. Non sono in comunione con tutta la terra; e perciò non edificano nella casa, ma hanno eretto una parete imbiancata. Se fai una porta in una parete non congiunta con le altre pareti, ma eretta da sola, chiunque vi entra si trova fuori. Eri deforme; confessa per essere bello; eri peccatore, confessa per essere giusto. Tu hai potuto diventare deforme; non puoi diventare bello. Chi è dunque il nostro sposo che ha amato una deforme per farla bella? È disceso a te Colui che non cade: tu eri caduto. Egli è disceso; ti ha porto la sua mano; con le tue forze non sei in grado di risorgere; abbraccia la mano di Colui che è disceso per essere risollevato dal forte. ’Egli viene a giudicare la terra’. Per la prima volta è venuto nei suoi predicatori e ha riempito tutta la terra. Non resistiamo al suo primo avvento, per non dover spaventarci del secondo. Chi è senza preoccupazione, aspetta sicuro quando venga il suo Signore. Infatti, che genere di amore è quello verso Cristo, se temiamo che Egli venga? Fratelli, non ce ne vergogniamo? Lo amiamo e temiamo che venga. Lo amiamo di certo? O amiamo di più i nostri peccati? Pertanto, odiamo gli stessi peccati e amiamo Colui che verrà a punire i peccati. Verrà, lo vogliamo o non lo vogliamo. Se non verrà subito, ciò non significa che non verrà. Verrà e non sai quando verrà; e se ti avrà trovato preparato, non ti è per nulla di danno il fatto di non sapere quando. Radunerà come un gregge i suoi eletti per giudicarli; gli altri li separerà e li porrà un gruppo alla sua destra e l’altro alla sua sinistra. E che c’è di più giusto e di più secondo verità che non si aspettino misericordia dal giudice coloro che non vollero fare misericordia, prima della venuta del giudice? Coloro invece che fecero misericordia, saranno giudicati con misericordia. Se vuoi avere misericordia, sii misericordioso prima della sua venuta: condona, se qualche cosa è stato commesso nei tuoi confronti; da’ di ciò di cui abbondi. E da parte di chi dai se non dalla sua parte? Se tu dessi del tuo, sarebbe una elargizione; se invece dai di ciò che è suo, è una restituzione (“Si de tuo dares, largitio esset; cum de illius das, redditio est”). Che cosa infatti hai che tu non abbia ricevuto (Cfr 1 Cor 4,7)? Queste sono le vittime graditissime a Dio: la misericordia, l’umiltà, la confessione, la pace, la carità”.
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