Commento al Salmo 136
Sintesi del commento di sant’Agostino al Salmo 136...
Sintesi del commento di sant’Agostino al Salmo 136: le due città, quella terrena e quella celeste; dalla prigionia di Babilonia ci ha liberati Cristo; la sfida dei gregari del diavolo: a che cosa è servita la venuta di Cristo?; l’insanabile incomprensione di fondo tra chi segue Cristo e chi si affida al diavolo; guardarsi dalla superbia delle ricchezze; non è un male l’oro, ma la bramosia dell’oro; somma gioia è fruire di Dio nella fraternità; soffocare i vizi fin dal loro apparire, sbatteteli contro la Pietra, che è Cristo; nessun compromesso e nessuna conversazione con le suggestioni del male; ravvivare il desiderio della Gerusalemme eterna.
“Avete udito e sapete che due città frammischiate tra loro nel frattempo con il corpo e separate nel cuore, scorrono attraverso questo svolgersi dei secoli, fino alla fine: l’una, il cui fine è la pace eterna e si chiama Gerusalemme; l’altra, il cui gaudio è la pace terrena e si chiama Babilonia. Tuttavia, carissimi, considerate i fiumi di Babilonia. Fiumi di Babilonia sono tutte le cose che si amano qui e che passano. Gran bella cosa, dice uno, navigare e darsi al commercio e ritornare a casa ricco per gli aumenti dei guadagni. Quanto più sarai ricco, tanto più sarai nel timore. Ci sono altri cittadini della santa Gerusalemme che siedono sopra i fiumi di Babilonia e piangono sopra i fiumi di Babilonia. Non respiriamo, infatti, già in quell’aria di libertà (della Gerusalemme). Siamo tentati dai piaceri delle cose temporali e lottiamo ogni giorno con le suggestioni delle illecite voluttà. A stento respiriamo persino nell’orazione: abbiamo coscienza di essere dei prigionieri. Se siamo redenti, è perché eravamo prigionieri. Chi ci ha redenti? Cristo. Da chi ci ha redenti? Dal diavolo. Molti uomini cattivi talvolta interrogano noi e ci dicono: spiegate la ragione per cui è venuto Cristo e che cosa ha giovato Cristo al genere umano? Non è forse vero che da quando è venuto Cristo le cose umane sono peggiorate rispetto a quelle precedenti ed erano più felici allora le cose umane di adesso? Ci dicano i cristiani che cosa di bene ci ha portato Cristo. Donde reputano più felici le cose umani dal fatto che è venuto Cristo? Nulla di buono ha portato Cristo e Cristo ha portato tribolazioni. E che farai? Tu, gli dirai: non puoi capire i beni di Cristo; se io dico buona quella Gerusalemme, tu non la capisci. Tu, popolo di Dio, corpo di Cristo, guarda come ti comporti in mezzo a loro. Anzitutto, non avere sentimenti di superbia. Questo è il male che soprattutto inculcano le ricchezze agli uomini incauti. Infatti, non è un male l’oro che Dio ha creato, ma cattivo è l’uomo avaro che abbandona il Creatore e si volge alla creatura. Quando vi trovate tra queste persone che non capiscono il cantico di Sion, sospendete i vostri strumenti ai salici in mezzo alla città; differite ciò che direte: ‘Lì vi è la somma gioia, dove fruiamo di Dio, dove siamo sicuri della fraternità coerente e siamo sicuri della società civile’. Quando siamo nati, la confusione di questo mondo (Babilonia) ci ha trovati bambini e infanti. Chi sono i piccoli di Babilonia? I cattivi desideri appena nati. Ci sono persone che combattono le passioni quando sono invecchiate. Quando nasce la bramosia, prima che la cattiva abitudine faccia forza contro di te, finché la bramosia è piccola, non prenda assolutamente forza di malvagia consuetudine; finché è piccola, elidila. Ma temi che pur elisa non muoia. Elidila contro la pietra: la Pietra è Cristo. Vinca la Pietra. Siate edificati sulla Pietra, se non volete essere travolti dal fiume o dai venti o dalla pioggia. Se volete essere bene armati nel mondo contro le tentazioni, cresca e si irrobustisca nel vostro cuore il desiderio della Gerusalemme eterna. Passa la cattività, verrà la felicità; sarà condannato l’ultimo nemico e, senza morte, trionferemo con il re”.
† Giuseppe Zenti
Amministratore apostolico di Verona
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