Alla radice della vita cristiana
“Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d’ingresso alla vita nello Spirito e la porta che apre l’accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione” (CCC 1213). Da sola, questa citazione fa da canovaccio di un intero trattato teologico sul Battesimo...
“Il santo Battesimo è il fondamento di tutta la vita cristiana, il vestibolo d’ingresso alla vita nello Spirito e la porta che apre l’accesso agli altri sacramenti. Mediante il Battesimo siamo liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventiamo membra di Cristo; siamo incorporati alla Chiesa e resi partecipi della sua missione” (CCC 1213). Da sola, questa citazione fa da canovaccio di un intero trattato teologico sul Battesimo. Sacramento, il Battesimo, mai abbastanza conosciuto nella sua forza rigenerante, mai abbastanza assimilato nelle sue potenzialità, mai abbastanza vissuto nei suoi valori. È sempre da riscoprire. Anche a distanza di anni. Con rinnovato stupore di fede autentica, di fronte al Sacramento che della stessa fede è fondamento e contenuto essenziale.
Procediamo per gradi. Spieghiamo, anzitutto, la sua etimologia, desunta dalla lingua greca. Battezzare significa “immergere”. Immergere in che cosa? Anzi, in Chi? Immergere nel grembo dell’Amore Trinitario di Dio. Tant’è che il sacerdote o chi per lui in caso di sua assenza, nell’immergere il battezzando nelle acque, o versando l’acqua sulla sua fronte, pronuncia queste parole sacramentali, cioè efficaci, realizzative di ciò che esprimono: “Io ti battezzo (immergo) nel nome (nella realtà, nel grembo vitale) del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Da questa immersione nel grembo dell’Amore Trinitario di Dio, frutto di una chiamata, arcana e gratuita, derivano tutte le conseguenze. Splendide e promettenti. In grado di impostare una vita cristiana ad alto livello, anche di umanizzazione. Chi infatti prende coscienza di essere immerso nel grembo dell’Amore Trinitario di Dio non sperimenta la solitudine radicale: ha coscienza di non essere mai solo nel senso di isolato. Anzi, sperimenta che Dio stesso, Mistero di Amore Trinitario, si interessa di lui, in quanto creatura e in quanto figlio nel Figlio. Gli sta sommamente a cuore. Se non Gli si ribella, con libera determinazione radicata nella superbia, intende fare di lui un grande, in conformità alle Sue attese, un figlio di cui “compiacersi”.
Prima di inoltraci in ulteriori approfondimenti del senso del Battesimo agli effetti di una vita cristiana gradita a Dio, spendiamo una parola sulle varie denominazioni attribuite al Battesimo, come fa appunto il Catechismo della Chiesa Cattolica. Viene definito “lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (CCC 1215); “illuminazione” (CCC 1216), in quanto coloro che vengono battezzati sono illuminati dalla Verità. San Gregorio Nazianzeno, citato dal Catechismo, ne elenca una efflorescenza: “Il Battesimo è il più bello e magnifico dono di Dio. Lo chiamiamo dono, grazia, unzione, illuminazione, veste di immortalità, lavacro di rigenerazione, sigillo, e tutto ciò che vi è di più prezioso”.
Il Catechismo, per essere più completo, ai fini di una migliore comprensione del senso del Battesimo, ripropone anche le grandi prefigurazioni dell’Antico Testamento: dalle acque primordiali, al diluvio, al passaggio del Mar Rosso, alla traversata del Giordano in vista del dono della Terra promessa (Cfr CCC 1217-1222).
† mons. Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona