Un soddisfacente B-movie di King Kong
Kong Skull Island
(Usa, 2017)
regia: Jordan Vogt-Roberts
con: Tom Hiddleston, Samuel L. Jackson, John Goodman, Brie Larson, John C. Reilly
durata: 118’
Diciamolo subito: il miglior King Kong resta quello originale, realizzato nel 1933 da Merian C. Cooper ed Ernest B. Schoedsack, con la meravigliosa animazione a passo uno di Willis O. Brien.
Ciò detto, compare sui nostri schermi un’opera dignitosissima, divertente, persino simpaticamente eversiva.
Grande merito del film di Jordan Vogt-Roberts, infatti, è quello di avere la piena consapevolezza di essere quello che un tempo si sarebbe definito un B-movie, buono per i drive-in, negli Usa, o per le sale parrocchiali, da noi.
B-movie non significa prodotto di qualità inferiore, ma semplicemente produzione nella quale è stato investito minor denaro che in altri progetti. Ne sono prova il non esaltante risultato delle scelte visive operate sulla zoologia fantastica che affolla il film. A parte questo, però, possiamo dire che la storia, la prova degli interpreti e il ritmo narrativo sono del tutto soddisfacenti.
Dopo un prologo ambientato nel 1944, che mette a rapido confronto un aviatore americano e uno giapponese, i titoli di testa ci portano nel 1973, anno in cui è posizionata cronologicamente la vicenda. Scelta non casuale: proprio in quella primavera cominciava il ritiro delle truppe dal teatro di guerra vietnamita, segnando un evento che resterà per sempre nella storia mondiale.
È così che un manipolo di soldati comandati dal colonnello Preston Packard (Samuel L. Jackson) viene assoldato per scortare una spedizione scientifica capeggiata dal visionario William Randa (John Goodman) che intende scoprire se sia vero che sulla misteriosa Isola del Teschio vivano esseri sconosciuti. Con loro ci sono James Conrad (Tom Hiddleston), avventuriero apparentemente cinico ma di integro rigore morale, e Mason Weaver (Brie Larson), reporter pacifista che ha già fotografato gli orrori della guerra.
Da queste premesse, che sono quelle tipiche di ogni bel racconto d’avventura classico, scaturisce un curioso e divertentissimo confronto che si può riassumere in soldati americani contro un VietKong, che qui assurge a garante e difensore delle ragioni primigenie della Madre Terra contro quelle voraci del capitalismo estrattivo.
Musiche e oggetti dell’epoca. Buona caratterizzazione dei personaggi, tra i quali spicca l’Hank Marlow di John C. Reilly, richiamo al Ben Gunn dell’isola di Stevenson. Tensione al punto giusto. Tutti elementi che fanno di Kong Skull Island un’ottima occasione di intrattenimento intelligente.