Un Uomo-ragno da premio (in attesa del sequel)
Spider-man: Across the spider-verse
(Stati Uniti, 2023)
Regia: J. Dos Santos, K. Powers, J. K. Thompson
Con: Shameik Moore, Hailaee Steinfeld, Issa Rae
Durata: 140 minuti
Valutazione: consigliabile/semplice/dibattiti
Se nel 2019 Spiderman un nuovo universo era riuscito ad aggiudicarsi il premio Oscar come miglior film d’animazione, interrompendo la lunga serie di vittorie della Disney Pixar, anche questo nuovo capitolo della saga ha delle ottime possibilità di aggiudicarsi premi internazionali. Miles, il protagonista, è ormai adolescente: deve fare i conti con i suoi superpoteri e la sua identità segreta, il rapporto con i genitori, la mancanza di Gwen, la spider-girl di cui si è innamorato dopo le traversie del precedente film, anche lei alle prese con un padre poliziotto con cui non c’è una bellissima relazione. Nel multiverso, un anno dopo i fatti già visti, è arrivato un nuovo e temibile cattivo: la Macchia, uno scienziato che ha acquisito i poteri durante l’esplosione del reattore nel primo episodio della saga cinematografica. Questa incombente minaccia rimette Miles in contatto con Gwen e tutti gli spider-man degli altri universi, guidati da uno di questi che si fa chiamare Miguel O’Hara. Insieme devono difendere il canone, ovvero devono fare in modo che gli eventi si svolgano come previsto, senza turbamenti in nessuna delle linee temporali di nessuno degli universi del multiverso.
Una storia più difficile da spiegare che da capire durante la visione del film. Come il capitolo precedente, anche questo si conferma un’opera di rara bellezza. Grafica e musica sono sbalorditive: le più diverse tecniche di animazione concentrate nella stessa pellicola, tecniche che caratterizzano i vari universi arrivando anche ad utilizzare alcuni fotogrammi dei film Marvel con i tre diversi spider-man utilizzati nei rifacimenti. Personaggi con una profondità psicologica che va via via schiudendosi allo spettatore. Riesce a raccontare con non poca maestria il delicato rapporto tra genitori e figli adolescenti, la voglia di crescere, la difficoltà che gli adulti sperimentano nel lasciar andare i figli, la sincerità che diventa un elemento necessario in qualsiasi relazione, tanto più in famiglia. Tutti aspetti che, in qualche modo, prevalgono anche sulle scene di scontri e inseguimenti. Infine, non passa inosservato un altro tema importante: predestinazione o libero arbitrio? Se il canone degli eventi non può essere cambiato (è già tutto scritto?) l’esistenza stessa di Miles contraddice questo (nessuna ulteriore aggiunta per evitare odiosi spoiler). Bisogna riconoscere, purtroppo, un grande difetto: il fatto che il film si interrompe sul più bello e costringe lo spettatore ad attendere un anno per vedere come andrà a finire questa storia. Insomma, visione consigliatissima e anche più volte per apprezzare le tante cose che rendono questa pellicola un prodotto di grande qualità.
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