Occhi e orecchi ben aperti per un film coinvolgente e travolgente
Furiosa: a Mad Max saga
(Australia, 2024)
Regia: George Miller
Con: Anya Taylor-Joy, Chris Hemsworth, Alyla Browne, Tom Burke, Yahya Abdul-Mateen II
Durata: 148 minuti
Valutazione Cnvf: complesso/problematico/adatto per dibattiti
Di solito non ci si aspetta che dei film che strizzano l’occhio al mondo dei fumetti trovino spazio in grandi concorsi cinematografici. Lodevole eccezione a questo stereotipo è proprio Furiosa: a Mad Max saga, presentato (fuori concorso) all’ultimo Festival di Cannes.
Il lungometraggio, pur essendo il quarto film di una saga cinematografica iniziata nel 1985, è un prequel. Il regista George Miller, inventore di questo mondo narrativo post-apocalittico, dopo quasi dieci anni da Mad Max: Fury Road (2015) racconta la storia di uno dei personaggi principali. Furiosa, la protagonista, vive con la sua famiglia in una piccola area della Terra verde e florida. A soli 8 anni viene rapita da alcuni razziatori che vivono nelle Terre Desolate (ovvero deserti sterminati). Questi territori, proprio per il fatto che sono inabitabili, si reggono su un delicatissimo equilibrio. Esistono, infatti, solamente tre città-fortezza che producono e scambiano i beni prodotti: a Gas Town i carburanti, a Bullet Farm le armi e le munizioni, alla Cittadella i generi alimentari. I capi delle relative città sono dei condottieri senza scrupoli che si danno da fare per il loro buon funzionamento. Quando Dementus, uno di questi leader, inizia a dare seguito alla sua ambizione di conquista anche degli altri “regni”, ogni equilibrio viene compromesso. Dementus è lo stesso che, dopo aver ucciso la madre di Furiosa, l’ha ceduta come merce di scambio a Immortan Joe, capo della Cittadella. Dopo quindici anni dai fatti, divenuta ormai esperta di sopravvivenza nelle Terre Desolate, decide di attuare la sua vendetta.
Al netto del fatto che, trattandosi di un film di genere un po’ (post)apocalittico e un po’ fumettistico, il tratto della violenza è abbastanza esplicito e brutale (pur non indugiando in particolari splatter), per il resto si tratta di una pellicola eccellente. La narrazione divisa in cinque capitoli ben definiti risulta sempre chiara senza essere didascalica o ridondante. Le interpretazioni dei personaggi principali sono magnetiche: in particolare Anya Taylor-Joy (che interpreta Furiosa) con il solo sguardo e atteggiamento corporeo (parla solo per una trentina di battute in 148 minuti di film) riesce a comunicare più che con mille discorsi. Le inquadrature studiate dal direttore della fotografia Simon Duggan si sposano perfettamente con la potente colonna sonora di Tom Holkenberg e il montaggio di Margaret Sixel. Lo scenografo Premio Oscar Colin Gibson e la costumista (tre volte Premio Oscar) Jenny Beavan fanno il resto nella creazione di questo mondo desolato. Un’opera coinvolgente e travolgente, da ammirare con occhi e orecchie bene aperti.
Per la versione estesa della recensione: https://familycinematv.it
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