L’arte del prendersi cura, senza retorica
La casa sul mare (La villa)
(Francia, 2017)
Regia: Robert Guédiguian
Con: Ariane Ascaride, Jean Pierre Darroussin, Gérard Meylan, Robinson Stévenin, Anais Demoustier
Durata: 117’
Valutazione Cnvf: complesso/problematico/dibattiti
Appollaiata sopra un calanco non lontano da Marsiglia sta una casa sul mare nella quale vive l’anziano Maurice Barberini (Fred Ulysse), che all’inizio del film, con gesto esplicito e provocatorio, fumerà quella che è probabilmente la miliardesima sigaretta della sua vita, per essere subito dopo colpito da ictus.
Ecco quindi che i tre figli devono accorrere al capezzale del padre per organizzarne l’assistenza.
Sono Armand (Gérard Meylan), che è rimasto sempre lì, a continuare la gestione del piccolo ristorante aperto dal padre ora infermo; Joseph (Jean-Pierre Darroussin), depresso reduce del Sessantotto che ha lasciato l’università nella quale insegnava e si accompagna con la giovanissima Bérangere (Anais Demoustier); Angèle (Ariane Ascaride), affermata attrice di teatro ormai un po’ in là con gli anni, che non avrebbe mai voluto tornare nel luogo dove è morta per annegamento la figlioletta Blanche.
La microcomunità è completata dai vicini di casa Martin (Jacques Boudet), da sua moglie Suzanne (Geneviève Mnich), dal loro figlio Yvan (Yann Trégouet), giovane e affermato professionista medico e da Benjamin (Robinson Stévenin), pescatore ecologista che ha una passione esplicita per il teatro e considera Angèle sua musa ispiratrice e oggetto per nulla nascosto del suo desiderio.
Arriva una tempesta, ma non di burrasca marina. Naufragherà lì vicino un barcone di migranti. Personaggi e spettatori lo apprendono dai militari che arrivano in perlustrazione e controllo.
E quando una ragazzina (Haylana Bechir) e i suoi due fratellini verranno trovati nel bosco da Armand e Joseph storia e vita dei protagonisti avranno una svolta decisiva.
La delicata ed esilarante sequenza del bagno ai due bambini e delle circonvoluzioni alle quali sono costretti gli adulti per sfilar loro i vestiti e poi rivestirli nuovamente è un pezzo di bravura di regista, operatore ed interpreti, che dà inizio a una possibile soluzione delle vite di ciascuno.
Ecco quindi che La casa sul mare diventa un film sul prendersi cura, di se stessi e degli altri. Senza retorica. Senza banalità. Senza pietismi. Senza nemmeno soluzioni facili o proposte irenistiche e consolatorie che mettano tutti d’accordo.
«Sono stufo di esser messo davanti a film che mi raccontano cosa non va nel mondo», ha dichiarato Guédiguian.
Cosa non va forse lo sappiamo. Come potrebbe esser diverso, con sommessa passione per ogni essere umano, è quello che ci racconta La casa sul mare.
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