Il coraggio e la forza della ballerina Loie
Io danzerò
(Francia/Belgio, 2016)
regia: Stéphanie Di Giusto
con: Soko, Gaspard Ulliel, Melanie Thierry, Lily-Rose Depp
durata: 108’
I festival cinematografici sono molti, non tutti utili, qualcuno persino dannoso. Fra quelli imperdibili, anche se è di conio recente, va senz’altro segnalato il bellissimo BiograFilm di Bologna, diretto da un giovane ma preparatissimo professionista come Andrea Romeo.
Tra le molte perle inanellate anche quest’anno spicca, arrivando per fortuna anche in sala, la biografia cinematografica della ballerina Mary-Louise Fuller, che si volle chiamare Loie e che contribuì in modo decisivo a innovare stili e tecniche della danza.
È storia di donne coraggiose, vissute in tempi in cui era difficile essere l’una e l’altra cosa. Mary-Louise (interpretata benissimo dalla cantante Stéphanie Sokolinski, in arte Soko) nasce e cresce nell’Illinois della seconda metà dell’Ottocento, in mezzo a ottusità e chiusure mentali proprie del lato buio dell’animo contadino e con una madre ossessionata da un’idea fosca e opprimente della religione.
Come dire: l’ambiente ideale per frustrare e ottundere qualsiasi aspirazione artistica, soprattutto se questa abbia a che fare con l’uso creativo del proprio corpo.
Per reazione e con enorme forza di volontà, unita a una fantasia creativa fuori dal comune, la ragazza riuscirà a fuggire e a costruirsi una vita decisamente altra, piena di passioni e intensità.
Opera prima di una regista che sarà da seguire con interesse, la francese Stéphanie Di Giusto, Io danzerò è un film di grande forza, che in alcuni momenti ricorda le opere migliori di un grande e forse non abbastanza apprezzato regista come Ken Russell. Sono molti i momenti in cui elementi fisici (corde; vestiti) avvolgono la danzatrice quasi al punto di diventare vere e proprie camicie di contenzione.
La vicenda biografica è infatti narrata come un percorso di liberazione, non sempre riuscita, sia dalle costrizioni ambientali che da passioni che rischiano di travolgerla.
Loie svilupperà un nuovo stile coreografico, la “danza serpentina” che fu ripresa da Thomas Alva Edison in uno dei suoi primissimi film, con i fotogrammi colorati a mano uno per uno, nel 1900.
Negli stessi anni, e sarà incontro determinante per la vita di Loie, come ben raccontato nel film, sorgerà l’astro di Isadora Duncan (qui interpretata da Lily-Rose Depp, figlia di Johnny Depp e Vanessa Paradise, che in quanto a bravura d’attrice non ha nulla da invidiare ai genitori).