Caffè & brioche

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Siamo strani, noi genitori. Regaliamo ai bambini (ormai a quelli di 8-9 anni) degli smartphone che sono delle bombe atomiche, capaci di entrare in un mondo – internet con i suoi social – che è una bomba atomica. Poi rimaniamo paralizzati dall’effetto di queste bombe, se esplodono. Pensiamo di poter avere il controllo, che in realtà è difficilissimo, sgusciante. E ce ne dogliamo. Però, un figlio senza telefonino nella società d’oggi è più “tagliato fuori” di un montanaro a spasso per Tokio. Boh… (anzi: aiuto!).

Se ne è andato un altro gigante della politica veronese, l’ultracentenario Valentino Perdonà. Il cordoglio è unanime, il rimpianto per una stirpe politica in via d’estinzione, altrettanto. Ricordo però tempi in cui questi cavalli di razza venivano dileggiati, accusati, calunniati. Razza predona, dicevano. Ora li rimpiangono: un po’ perché quel fango addosso quasi sempre non era meritato, un po’ perché se guardiamo all’oggi…

Ero presente, il giovedì pomeriggio in cui due inflessibili vigilesse hanno riempito di multe le auto parcheggiate attorno alla scuola Rubele di piazza Isolo, auto di genitori che vanno a prendere i figli a scuola e parcheggiano dove possono per una decina di minuti. Siamo in piazza Isolo, non in Arizona, come è complesso prendere i figli alle Catullo o alle Nievo: altre scuole cittadine non dotate di alcun parcheggio attorno. Chiudere un occhio per qualche minuto dovrebbe essere un dovere. E poi non si pianga perché le scuole cittadine si stanno spopolando, le sezioni sono sguarnite, il centro si svuota, le famiglie scappano via. E sempre nella logica di dare una mano alle famiglie che fanno figli, vero sindaco Sboarina?

Tutta la mia solidarietà ai partecipanti a una gara che si terrà in quel di Minerbe: mangiarsi 20 wurstel di fila (più di quanti ne abbia mangiati nella mia vita) senza ovviamente vomitare e con l’ausilio di un boccalone di birra. Poi, per la digestione, basterà un quartino di acido muriatico.

Ho chiesto qui: farei sciopero per manifestare contro i ghiacciai che si sciolgono, contro il cambiamento climatico. Vorrei lottare duramente, tra corso Santa Anastasia e via Mazzini. Si sono detti tutti d’accordo, qui in azienda. Poi mi hanno invitato a smetterla di scherzare e a tornare a lavorare.

C’è il coordinatore di Forza Italia (sì, esiste ancora) Davide Bendinelli che invita i leghisti veronesi a staccare la spina alla Giunta Sboarina. Motivo? «Tanto non fa niente, è paralizzata su tutto: a questo punto eutanasia ed elezioni». Di solito si accusa un’amministrazione di fare qualcosa di sbagliato. Ma di non fare nulla…

Noi vorremmo essere innovativi, tecnologici, startupper, giramondo e poliglotti; allo stesso tempo, attaccati alle tradizioni, alla patria, al chilometro zero, ai bei tempi, al moglie e buoi. Tutto non si tiene. A fasi alterne? Mmh… Si scelga, e così sta succedendo: c’è chi fa colazione a Los Angeles, e chi pranza a pane e salame. Faticano a capirsi tra di loro.

Nel lasso di tempo in cui noi veronesi stiamo discutendo di che futuro dare al Bentegodi, a Udine hanno costruito il nuovo stadio, in Danimarca hanno fatto un nuovo mega-ponte e in Cina hanno tirato su una metropoli.

L’hanno poi abbattuta, la feroce mucca assassina della Lessinia?

Sia chiaro e una volta per tutte, sennò da qui alla fine del campionato non finisce più: i tifosi dell’Hellas non offendono i giocatori di colore. I tifosi dell’Hellas offendono chiunque. Di qualunque colore della pelle, credo, opinione, genere, provenienza… Sempre e comunque e non smetteranno certo ora di farlo. Offendono pesantemente? Più di ieri e meno di domani.