Vallata incontaminata tutta ciliegi, vigne e boschi
Da San Rocco, con i suoi sentieri tranquilli e lontani dal traffico, si può gustare una Valpolicella diversa dal solito: si godrà di una vista magnifica, dall’alto, su una delle più famose terre del vino d’Europa, e i percorsi che costeggiano vigneti e campi di ciliegi si immergono in lunghi tratti di bosco, diventando meta ideale per una passeggiata in compagnia del proprio cane.
Da San Rocco, con i suoi sentieri tranquilli e lontani dal traffico, si può gustare una Valpolicella diversa dal solito: si godrà di una vista magnifica, dall’alto, su una delle più famose terre del vino d’Europa, e i percorsi che costeggiano vigneti e campi di ciliegi si immergono in lunghi tratti di bosco, diventando meta ideale per una passeggiata in compagnia del proprio cane.
Siamo nella parte più a nord della vallata di Marano di Valpolicella, sullo spartiacque che la divide dalla valle di Fumane. Un tempo chiamato Minerbe e poi San Rocco di Minerbe, per la presenza di un antico tempio romano dedicato a Minerva, San Rocco presenta una struttura decisamente particolare: si trova su una posizione ardita e le case concentrate intorno alla chiesa sono nei punti più alti, mentre nella parte bassa del paese, più esposta al sole, sono stati creati gli orti e i giardini tuttora esistenti.
Si può parcheggiare l’automobile nella piazzetta di San Rocco, dove vicino alla trattoria nel lato nord si inerpica una stradina. Subito all’inizio si trova un cartello che indica i diversi percorsi per escursionisti a piedi, in bicicletta oppure a cavallo. Siamo a un’altitudine che varia dai 500 ai 700 metri: si può dunque scegliere il proprio itinerario in base al tempo a disposizione e all’allenamento. Sono tutti piuttosto semplici, puliti e ben segnalati, e i tratti di salita e discesa sono comunque alla portata di tutti: basta rallentare il passo e l’ombra delle piante verrà in aiuto nelle giornate più calde. Unico accorgimento: meglio ricaricare una bottiglia d’acqua di scorta per noi e una per il nostro cane alla fontanella che si trova nella piazzetta e che tornerà utile durante la passeggiata, dal momento che ci si immerge nella vegetazione e non si incontreranno altri punti di ristoro.
Si imbocca dunque la stradina in salita. Questa ci conduce, dopo un centinaio di metri, a una mulattiera che – correndo tra alte murature – costeggia la collina e domina la vallata. Siamo su un percorso bellissimo e adatto a tutte le stagioni: di certo il momento più speciale dell’anno, a detta di chi frequenta la zona, è quello della fioritura dei ciliegi, in primavera.
Il sentiero si inerpica sinuosamente lungo la collina e, superato un laboratorio di lavorazione del marmo, prosegue fino a incrociare la strada asfaltata. Si procede dunque verso destra e poi subito per una mulattiera a sinistra che, in leggera salita, si inoltra nel bosco. Si trovano lungo il percorso alcuni punti dove sarà possibile fare una sosta: per esempio, poco dopo la strada asfaltata, si percorre un breve tratto di salita e ci si ritrova in una radura attrezzata con tavolo e panche. E mentre ci si riposa, si può imparare molto sulla conformazione di questo territorio, dove i prati si alternano a boschi, vigneti, orti, piantagioni.
Un cartello posizionato proprio qui ci racconta l’importanza delle zone di margine (ecotoni): fasce di passaggio tra due o più biotopi che, grazie alla ricchezza di siepi e cespugli, accrescono la diversità biologica del paesaggio e presentano un microclima prezioso per molti esseri viventi. Il cammino poi prosegue, e se la giornata è soleggiata, si troverà grande ristoro nel tratto successivo, ricco di alberi, profumato di resina e con un foltissimo sottobosco. Passati accanto ad alcune case (villaggio Pozzette), si raggiunge il piccolo colle tra il monte La Mare e il Noroni. Il sentiero costeggia giardini e proprietà private, dove il nostro quattrozampe potrà incontrare altri cani e dove abitano anche galline e asini, evidentemente abituati al passaggio di escursionisti e dunque ben disposti a farsi avvicinare. A questo punto si può scegliere di proseguire il sentiero in direzione di Ca’ Noroni, percorrendo un lungo tratto in discesa, prima nel bosco e poi costeggiando i bellissimi campi di ciliegi. Il piccolissimo borgo di case sembra essersi fermato nel tempo: si respirano tranquillità e silenzio incredibili e si potranno ammirare bellissimi terrazzi e aiole ricoperte di fiori.
Raggiunta Ca’ Noroni, si può tornare indietro nel bosco sull’identico sentiero percorso all’andata. I più esperti e allenati potranno invece scegliere di proseguire in uno degli itinerari segnalati, andando alla scoperta delle numerose altre mulattiere e piccole frazioni. Visto che si tratta di sentieri lungo i campi e con pochi punti di riferimento è consigliabile l’utilizzo di una mappa per chi non conosce bene la zona: come quella stampata alcuni anni fa, e reperibile negli uffici informazioni della Provincia, dal Comitato Gruppi alpinistici veronesi e patrocinata dal Parco regionale della Lessinia, che di recente ha anche provveduto alla sistemazione della nuova cartellonistica che ci accompagna in queste bellissime zone. Ogni bivio vede infatti la presenza di indicazioni, dove si trovano segnalati nomi delle località, distanze e dislivelli.