Tra templi romani e ciliegi la Valpolicella che non ti aspetti
Attorno a San Rocco di Marano percorsi spettacolari e molto interessanti
Sul monte Castelon, intorno alla bella frazione di San Rocco di Marano, nell’alta Valpolicella, si può programmare una gita fuori porta semplice ma ricchissima di bellezze naturalistiche e di tesori nascosti, capace di stuzzicare la curiosità degli amanti della storia e dell’archeologia, e adatta anche al nostro cane, scegliendo le ore meno calde delle giornate estive.
Si parcheggia l’automobile nella piazza di San Rocco, dove si può approfittare di una fontanella per fare una scorta di acqua prima di incamminarci, e si torna indietro oltrepassando la chiesa, imboccando via Caio Mario. Qui si troveranno le indicazioni per Santa Maria in Valverde. Si giunge così a un bivio, di fronte a un bel campo di ciliegi, e dopo alcuni metri, quando incontriamo i cartelli che indicano i percorsi, si prende la via sulla destra. Utilizzeremo l’altro sentiero di sinistra per fare ritorno, percorrendo così un anello. La strada sterrata si snoda fiancheggiando i campi e poi immergendosi in un bel bosco ombroso, e da qui la nostra vista spazia sul Baldo e la parte più alta della Lessinia, in direzione della Valsorda.
Dopo circa 800 metri si arriva dunque alla chiesetta, che domina dall’alto sugli abitati di Pezza e di Purano. Qui troveremo alcune informazioni sul luogo e scopriamo che il nome del monte deve la sua origine a un castello che, a quanto pare, fu fatto erigere dal console Caio Mario dopo aver sconfitto i Cimbri. Passato poi agli Scaligeri, esso fu abbattuto nel 1325. Sul pendio del monte venne poi riscoperto, in tempi recenti, un tempio dedicato alla dea Minerva, da cui deriverebbe il nome originale della chiesa: Santa Maria di Minerbe. Si tratta di una chiesa molto antica, che subì nei secoli diverse modifiche e ampliamenti.
Oltrepassandola, e imboccando la scala di ferro che dall’altro lato dell’edificio conduce verso il basso, si raggiunge una strada asfaltata. Qui la vista è davvero meravigliosa, e si potrà dominare gran parte della Valpolicella occidentale. Per tornare alla chiesa, dopo poche centinaia di metri in discesa, imbocchiamo il sentiero delimitato da un corrimano di legno di recente costruzione e, attraverso un tratto di bosco, raggiungiamo nuovamente la chiesa con il piccolo cimitero adiacente. A questo punto percorreremo il viale fiancheggiato sui lati da due file di cipressi e percorso da piccole targhe che ricordano i soldati del luogo scomparsi durante il primo conflitto mondiale. Il sentiero, segnato dal simbolo bianco e rosso del Cai, prosegue a questo punto tra le marogne all’interno di bellissimi vigneti.
Si vedrà, all’improvviso, un’imponente costruzione di legno. Si tratta della struttura, realizzata da poco, che protegge le rovine del tempio di Minerva. Questa scoperta si deve all’erudito veronese Giovanni Girolamo Orti Manara che, dopo uno studio attento delle fonti, diede il via nel 1835 a una campagna di scavi sulle pendici dell’altura. In quell’occasione, e nonostante le difficoltà dovute alla durezza del terreno e alla presenza di massi imponenti, emersero i resti di un edificio templare di età imperiale e una serie di iscrizioni sacre dedicate a Minerva, che permette di ricostruire la presenza di un tempio dedicato a questa dea e sorto, probabilmente, sui resti di un antico luogo di culto degli Arusnati, che allora abitavano in questi luoghi.
Nel 2015, dopo ulteriori campagne di scavo, grazie ai contributi della Regione e del Comune di Marano sono stati avviati i lavori per creare l’area archeologica che oggi possiamo vedere e che ha visto interventi di sostegno e rinforzo della parete rocciosa, ma anche un percorso di visita munito di cartellonistica, nonché recinzioni e copertura. Qui si potranno ammirare la struttura dell’antico tempio, ma anche i resti delle decorazioni pittoriche. Per visite e informazioni si potrà chiamare il numero 045.7755002 o scrivere una mail a info@comunemaranovalp.it.
La nostra passeggiata prosegue, e lungo un piacevole sentiero pianeggiante tra campi di ciliegi facciamo ritorno al bivio di partenza, tornando quindi nella piazza del paese. Questo itinerario, molto semplice ma altrettanto pittoresco, rappresenta solo una delle tante possibilità di escursioni nel territorio di Marano. Come si potrà osservare dal cartellone posto all’inizio del percorso che abbiamo scelto, ci sono innumerevoli possibilità in base al tempo e all’allenamento, adatte a escursionisti che si muovono con il proprio cane ma anche ai ciclisti e ai camminatori più allenati, che al termine della loro passeggiata troveranno un ottimo ristoro nei bar e osterie del paese.
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