Su per il Piccolo Stelvio che vista dalla panchina!
Non esiste biker veronese che non lo conosca: il Piccolo Stelvio è un percorso obbligato per gli amanti delle due ruote, che lo frequentano spesso per allenarsi con una bella salita in un luogo protetto dal traffico e dalla confusione. Sarà altrettanto piacevole, allora, percorrere questo sentiero anche in compagnia del proprio cane, specialmente in questa stagione, approfittando delle temperature basse e magari di qualche ora di sole invernale.
Non esiste biker veronese che non lo conosca: il Piccolo Stelvio è un percorso obbligato per gli amanti delle due ruote, che lo frequentano spesso per allenarsi con una bella salita in un luogo protetto dal traffico e dalla confusione. Sarà altrettanto piacevole, allora, percorrere questo sentiero anche in compagnia del proprio cane, specialmente in questa stagione, approfittando delle temperature basse e magari di qualche ora di sole invernale.
Siamo nella bassa Valpantena e il punto di partenza è Santa Maria in Stelle: si può raggiungere la frazione anche con i mezzi pubblici oppure, nei pressi della chiesa, potremo parcheggiare l’auto. Proprio al di sotto della chiesa parrocchiale si trova l’ipogeo romano, a 4 metri circa di profondità.
Si tratta di una struttura sotterranea di difficile interpretazione e che è oggi un sito emblematico della Valpantena: a quanto pare ha svolto in un lontano passato la funzione di complesso funerario o di acquedotto, che incanalava le acque provenienti da una fonte sotterranea. E oggi, dopo la sua riapertura al pubblico, è possibile programmare anche una visita guidata.
Da questo punto si imbocca la stretta via che procede in salita, o capezzagna, come si chiamava un tempo la strada che delimitava terreni coltivati diversi; dopo un primo tratto rettilineo con i muri che costeggiano il percorso, vedremo la strada sterrata allargarsi e snodarsi in diversi tornanti in salita, tra fitti uliveti secolari e aree verdi coltivate a orto. Fin dai primi metri noteremo come la vista riesca a spaziare sull’intera vallata e i colori autunnali sono certamente i più pittoreschi e invoglianti per gli appassionati di fotografia. Gli olivi, noti in tutta la provincia per l’olio prestigioso e delicato che vi si produce, lasciano spazio anche a una vegetazione rigogliosa, e arbusti e cespugli sono un luogo di riparo per i molti piccoli animali che dimorano in questa parte collinare della Lessinia ancora intatta.
Percorrendo la salita si raggiunge, con un dislivello di circa 150 metri dalla partenza, contrada Maroni e, dopo aver superato una bella villa, una volta raggiunta la strada asfaltata giriamo verso destra. Siamo su via Mezzomonte, una strada che percorre le diverse colline circostanti collegando questa area con le altre frazioni. Dopo circa duecento metri pianeggianti, si supera una villa con annessa una suggestiva cappella affrescata e, procedendo, troveremo ben segnalate le indicazioni per un’attrazione davvero particolare: poco più avanti, a dominare lo splendido paesaggio, saremo sorpresi dalla presenza della Big Bench, una panchina gigante e tutta rossa realizzata su idea del designer americano Chris Bangle (autore di diverse Bmw del recente passato), e installata da poco in questo angolo nascosto del territorio veronese.
La Big Bench, o grande panchina, è un oggetto di arredamento urbano decisamente bizzarro che ci regala un’esperienza unica: dall’alto della panchina il cambio di prospettiva ci permette di sentirci bambini, e di osservare con occhi diversi tutto ciò che ci circonda. Essa è una delle Grandi panchine, ormai oltre 50, che fanno parte del Big Bench Community Project, progetto a sostegno delle comunità locali pensato per valorizzare il turismo e le eccellenze artigiane italiane.
Il designer, cittadino di Clavesana in provincia di Cuneo, dal 2009 ha voluto unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Associates S.r.l. alle eccellenze artigiane di quest’area, supportando poi la costruzione di altre panchine in diverse zone d’Italia, dando così un piccolo contributo all’economia e al turismo locali. E infatti una parte del ricavato di ogni vendita, come le donazioni fatte da chi realizza una nuova panchina, viene devoluta dal Big Bench Community Project ai Comuni coinvolti.
Una sosta su questa panchina, su cui vale la pena di arrampicarsi, è una tappa davvero obbligata. Proseguendo oltre, si potrebbe andare a curiosare il laboratorio artigiano “Terre di Stelle”, dove si producono ceramiche e altri oggetti di arredamento e per la cucina, che si raggiunge continuando a camminare sulla strada asfaltata e inoltrandosi poi nella stradina fino al piccolo gruppo di case già ben visibili dalla panchina.
Al termine della nostra sosta possiamo quindi procedere, tenendo conto che la strada ci porterà fino al castello di Montorio, o in alternativa fare ritorno percorrendo il Piccolo Stelvio, stavolta in discesa. Per passeggiare in totale tranquillità si consigliano una scorta di acqua e un abbigliamento sportivo con buone scarpe, così da non scivolare sul sentiero che a tratti è lastricato e umido, a tratti più sassoso. Bisogna poi fare attenzione ai ciclisti: se ne incontrano in salita, intenti ad allenare le gambe su questo percorso ricco di tornanti e in pendenza, ma tanti amano anche la discesa in mountain bike a gran velocità. Ecco perché sarà prudente tenere il proprio amico a quattro zampe al guinzaglio, evitando spiacevoli incidenti o pericoli.
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