Borghetto, gemma preziosa tra Mincio e Valeggio
È considerato uno dei borghi più belli d’Italia e il suo fascino seduce ogni anno milioni di turisti. Perché allora non approfittare dell’estate per tornare a vedere – con la famiglia, gli amici o il proprio compagno quattro zampe – questa autentica perla della nostra provincia?
È considerato uno dei borghi più belli d’Italia e il suo fascino seduce ogni anno milioni di turisti. Perché allora non approfittare dell’estate per tornare a vedere – con la famiglia, gli amici o il proprio compagno quattro zampe – questa autentica perla della nostra provincia?
Borghetto, minuscolo luogo di confine e punto strategico tra Lombardia e Veneto, si è trasformato negli anni in un vivace luogo di ritrovo per gli amanti della buona tavola e della fotografia, dello sport e della cultura. Un posto ideale anche se si ha voglia di fare una passeggiata nella natura: da qui infatti si snodano numerosissimi itinerari che permetteranno di riscoprire un territorio carico di bellezza e di storia, e scorci di paesaggio da cartolina. Borghetto si trova infatti lungo il percorso E6 che collega Mantova con Peschiera del Garda, e qui si interseca anche il percorso 9 che conduce a Salionze e fa parte del cosiddetto “Anello Terre del Custoza”, un itinerario di 65 chilometri pensato per gli amanti della bicicletta e della camminata sportiva, che permette di scoprire diversi borghi della zona. Ma non serve essere allenati e c’è posto per tutti: per chi va piano e per chi va veloce, per chi corre e per chi cammina. Basta avere tempo, portarsi dietro qualcosa da bere e magari una macchina fotografica.
Si può lasciare l’auto nel grande parcheggio all’ingresso di Borghetto. Prima di inoltrarsi tra le stradine e i negozi si potrà percorrere il Ponte Visconteo, fatto costruire nel 1393 da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, forse per deviare le acque del Mincio ed espugnare Mantova. Lungo circa 650 metri e largo 25, con il piano stradale a 9 metri dal livello delle acque del fiume, fu ultimato in soli due anni e venne raccordato al Castello Scaligero da due cortine merlate e integrato nel complesso fortificato del Serraglio. Il ponte in ferro, che sostituisce l’arcata centrale, fu inaugurato il 28 ottobre 1930. Ai lati della strada c’è uno spazio verde ideale per una breve camminata, che permetterà di godere in tutta sicurezza lo scorcio meraviglioso su Borghetto.
Tornati indietro, imbocchiamo via Sanzio, che ci porta verso le case, i negozi, i piccoli bar e i ristoranti. Si respira un clima sempre molto accogliente, anche per il nostro compagno quattro zampe. Un altro punto di grande suggestione per ammirare le case e i mulini ad acqua, in perfetta fusione con il fiume, si troverà attraversando il ponte che conduce alla riva opposta. Gli amanti della storia potranno osservare, sulla destra, la targa dedicata a S. Giovanni Nepomuceno, canonico di Praga e cappellano di corte, gettato dal re Vencesalo IV da un ponte e annegato nel fiume Moldova nel 1393 per non aver rivelato ciò che la regina gli aveva detto in confessione. Da allora S. Giovanni è diventato patrono dei fiumi e dei ponti. Qui, tra ristoranti prestigiosi che con i loro piatti famosi, dal ‘nodo d’amore’ al luccio in salsa, attirano i buongustai di tutto il mondo, c’è anche lo spazio per una breve sosta su una delle panchine che si affacciano sul fiume, all’ombra. Ci sono anche alcune fontanelle sicuramente gradite al nostro cane, dove ricaricare le bottiglie d’acqua indispensabili a noi e al nostro compagno di passeggiata per le giornate più calde.
Una volta esplorato il borgo, chi lo desidera potrà cimentarsi nel percorso che conduce al castello di Valeggio. Che si può raggiungere in due modi: o risalendo dal parco comunale e imboccando la stretta via degli Scaligeri, che si snoda dal centro del capoluogo, oppure salendo le scale che conducono al castello e partono proprio di fronte al parcheggio di Borghetto. Un percorso ripido, quest’ultimo, che richiede di sicuro un certo allenamento, ma che si può affrontare senza fretta e facendo qualche sosta, godendosi un sentiero curato e che affianca, sul lato sinistro, un’area boschiva.
Giunti in cima, si staglia davanti a noi il castello scaligero. La parte visitabile era originariamente denominata La Rocca e ad essa si accedeva tramite due ponti levatoi. Del castello restano oggi i ruderi delle mura perimetrali e l’area interna ora è occupata da una villa costruita a inizio ‘900. Il castello ha risentito di secoli di incuria e trascuratezza: un decadimento iniziato nel periodo del dominio veneziano, quando la Serenissima, scegliendo di privilegiare la posizione strategica di Peschiera, cedette ai privati sia il castello sia il Ponte Visconteo. Ma negli ultimi decenni è iniziata un’operazione di recupero, ricostruzione e protezione di questo luogo magico, che oggi viene valorizzato anche grazie a manifestazioni culturali, specialmente nel periodo estivo. Dall’alto la vista spazia sull’inizio della pianura veneta e sulle colline, mentre sull’altro versante si può seguire con gli occhi il percorso del Mincio, che si snoda tra la vegetazione, e in lontananza i comuni del territorio già Mantovano.