Fiancheggiando il Mincio tra Peschiera e Borghetto
Tracce di una storia millenaria e di un’imponente architettura militare, mescolate a scorci suggestivi sulle acque e a una ricca vegetazione: è ciò che si trova quando da Peschiera, insieme al proprio quattrozampe, si cammina in direzione Mantova costeggiando il Mincio. Il percorso è davvero piacevole, sicuro e alla portata di tutti, per l’assenza pressoché totale di dislivelli...
Tracce di una storia millenaria e di un’imponente architettura militare, mescolate a scorci suggestivi sulle acque e a una ricca vegetazione: è ciò che si trova quando da Peschiera, insieme al proprio quattrozampe, si cammina in direzione Mantova costeggiando il Mincio. Il percorso è davvero piacevole, sicuro e alla portata di tutti, per l’assenza pressoché totale di dislivelli. E a quanto pare sta diventando sempre più famoso: complici una serie di iniziative sportive e culturali, e una buona promozione turistica, sono sempre più numerosi i visitatori che a piedi o in bicicletta vanno a passeggiare respirando a pieni polmoni a ridosso delle acque del lago e del fiume.
I punti di partenza per il percorso sono tanti, e si può scegliere in base al tempo e all’allenamento. Iniziamo dunque la nostra passeggiata dopo aver lasciato l’auto nel grande parcheggio del campo sportivo. Superando piazzale Beslan, si scende lungo la strada per circa cento metri, e subito a destra si trova il sentiero che conduce al percorso. In questo angolo della città, come anche in altri, si percepisce fortemente l’importanza strategica e militare che Peschiera ebbe fin dal Medioevo, come testimonia anche un verso della Divina Commedia dantesca (Siede Peschiera, bello e forte arnese, Inf. XX). Peschiera è affacciata sulla punta meridionale del Garda, proprio dove nasce il fiume Mincio, e fu fortilizio romano, castello e rocca scaligera, fortezza della Repubblica di Venezia, fortezza napoleonica e infine piazzaforte asburgica, quando entrò a far parte con Verona, Mantova e Legnago del Quadrilatero, il sistema difensivo organizzato dagli austriaci.
Poco dopo l’inizio del sentiero pulito e spazioso che si snoda lungo la fortezza si trova un cartello ben visibile che indica una mappa dettagliata della zona, mostrando come da questo punto abbiano inizio diversi percorsi: verso Mantova (percorso A), verso il santuario della Madonna del Frassino (B), verso il laghetto del Frassino (C), e lungo i vigneti del Lugana (D): tutti ideati per appassionati di bicicletta e trekking, ma anche per gli amanti della natura e degli animali, che potranno osservare le numerose specie che hanno scelto questi luoghi come dimora, dalle gallinelle d’acqua alle anatre, ai cigni, agli uccelli migratori di passaggio sul Garda. E per i più sportivi c’è anche un percorso della salute, con tappe ed esercizi guidati.
La passeggiata prosegue: dopo circa cinquecento metri si scorge il viadotto ferroviario, sotto il quale iniziano a incanalarsi le acque del Mincio. Qui la strada da sterrata diventa asfaltata. Per un breve tratto si deve prestare attenzione al passaggio delle automobili, ma poi il percorso diventa totalmente pedonale e ciclabile. Quella che conduce a Mantova, passando per Monzambano e Borghetto, è la cosiddetta ciclovia 1, un itinerario lungo gli argini del Mincio e i canali artificiali, all’interno del Parco Regionale del Mincio. E ci si può sentire davvero quasi al centro dell’Europa: basti pensare che il percorso fa parte dell’itinerario europeo 7, il Middle Europe Route (EV7), un tracciato che da Capo Nord conduce fino a Malta, anche se questa pista viene popolarmente definita “l’autostrada verde” più lunga d’Italia.
La passeggiata è così piacevole e poco faticosa che proprio per questo si deve prestare attenzione nel calcolo dei tempi di percorrenza: teniamo d’occhio l’orologio, dunque, per non andare troppo avanti! Anche perché alcuni tratti non sono illuminati e dunque dopo il tramonto la visibilità è davvero scarsa. Importante sapere anche, per chi prosegue, che si dovrà poi passare sul lato sinistro del Mincio, subito prima del paese di Monzambano, presso la diga di Salionze, e che Borghetto dista circa 15 chilometri dal nostro punto di partenza. Si passa dal Veneto alla Lombardia, e viceversa, senza quasi accorgersene: se non si è particolarmente allenati, un suggerimento è quello di fare dietrofront all’altezza del cartello, lungo il Mincio, che indica l’ingresso nella provincia di Mantova.
Ricordiamo anche che non sono numerose le fontanelle lungo il percorso e dunque è meglio attrezzarsi con ciotola e acqua per il nostro cane, specialmente nelle ore centrali della giornata e nella bella stagione. Al ritorno, prima di dirigersi all’automobile si può proseguire la camminata: seguendo l’acqua che circonda le mura si arriva nel cuore di Peschiera, che sa sempre incantare con le sue viuzze, i bei negozi e i numerosi locali pronti a dare ospitalità anche a cane e padrone.