Ivan Marchi è il nuovo presidente dell’Azione Cattolica diocesana

di REDAZIONE

Ivan Marchi è stato nominato nuovo presidente dell’Azione Cattolica di Verona. Riportiamo qui alcuni estratti della lettera che ha scritto agli associati dopo la sua nomina.

Vorrei condividere in questi primi momenti alcune riflessioni fatte sullo stato di salute della nostra amata Azione Cattolica e sulle caratteristiche che possono, a mio avviso, plasmare il volto dell’associazione e rendere concrete iniziative specifiche. L’Azione Cattolica per diventare accogliente ha un’unica via, accogliere Cristo. Ho sentito alcuni di voi pronunciare frasi che mi hanno fatto pensare. Qualcuno ha detto: “La necessità di fare ha sostituito l’essere”, oppure: “Ci siamo persi nella diagnostica”. Affermazioni che hanno generato in me il desiderio di ri-centrare il cammino. Forse è proprio così, presi dal desiderio di dire qualcosa di significativo, di coinvolgersi “nel sociale”, di analizzare i problemi, abbiamo perso il focus: Cristo. Che bello sarebbe accoglierci l’un l’altro come se accogliessimo Gesù in persona... Eppure questo è l’unico modo vincente per vivere una relazione profonda. In fondo, qual è il motivo per cui apparteniamo a questa magnifica associazione? Certamente le relazioni con Dio e con le persone con le quali condividiamo la fede, sperimentando in noi un bene profondo (...). Quanti di noi si sentono di poter dire o fare qualcosa, ma sono ancorati a ricordi di complessità, a organizzazioni con tempi che fagocitano l’essere? Forse, ripensare alla presenza nell’associazione con rinnovata semplicità può portare ad un coinvolgimento più allargato, basato su “piccoli passi possibili”: l’esserci per quel momento, con quel pensiero, quel consiglio, quella azione che, unita alle altre, genera il tutto della nostra associazione. È giunto il momento di non misurare l’annuncio con la risposta né la fede con i numeri, ma di guardare ciascun laico credente come una presenza viva e testimone coraggioso nel mondo.