Spiato in tv
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Un format superato come la Carrà

Già il titolo Forte forte forte ricorda subito il gergo adolescenziale e il modo con cui i ragazzi reagiscono quando un loro coetaneo compie qualcosa degno di ammirazione. E così, questo nuovo talent di Rai Uno continua a sfruttare il desiderio dei giovani di diventare artisti e mostrarsi in tv per emulare e in qualche modo identificarsi con i loro beniamini...

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Un format superato come la Carrà

Già il titolo Forte forte forte ricorda subito il gergo adolescenziale e il modo con cui i ragazzi reagiscono quando un loro coetaneo compie qualcosa degno di ammirazione. E così, questo nuovo talent di Rai Uno continua a sfruttare il desiderio dei giovani di diventare artisti e mostrarsi in tv per emulare e in qualche modo identificarsi con i loro beniamini.
La giuria pronta a valutarli è formata dal ballerino di flamenco Joaquin Cortés, dall’attrice Asia Argento e dallo stilista tedesco Philipp Plein. Ma a farla da padrona è una signora presto settantaduenne quale Raffaella Carrà che ancora non si è decisa per il pensionamento dagli schermi televisivi. È lei la vera protagonista del programma, non tanto gli aspiranti cantanti o ballerini che figurano più o meno come comparse. All’emergente presentatore Ivan Olita sono riservati compiti pari a quelli di un gentile e carino portiere d’albergo. Così mentre i dirigenti di qualsiasi rete televisiva continuano a mandare in onda questi interminabili e spesso inguardabili provini, la versatile conduttrice e cantante bolognese tenta di prolungare la carriera per vedere quanto pubblico ancora la segue. La sfida finora è andata male. Lo share nelle prime due puntate ha avuto un trend in diminuzione andando sotto le attese. Riguardo alle tante critiche che le sono piovute addosso da ogni parte, la stessa Carrà ha dichiarato di non averle neppure lette per non starci male.
La trasmissione ancora una volta culla l’illusione che tutti abbiano almeno per una volta il diritto di tentare di approdare nel mondo dello spettacolo. Così anche l’eliminazione più cocente può comunque servire per dire: «Io in televisione ci sono andato». Mentre tutti dichiarano a parole di volere una tv di qualità, nei fatti agiscono in modo opposto, facendo credere che comunque sul piccolo schermo l’importante è apparire, non quello che si dice o si fa. La “Raffa nazionale”, dopo essere stata la prima a mostrare l’ombelico in televisione, ora nei suoi discorsi torna inevitabilmente sempre al suo passato, mostrando ancora una volta che lei in mezzo a quei giovani è fuori tempo massimo. Al posto di parlare di futuro fa scattare l’effetto nostalgia. Meglio le scenette dell’oratorio all’insulsa retorica del “ce la puoi fare anche tu, basta crederci”.
In tempo di crisi dell’occupazione, mentre i giovani inventano delle nuove start-up, Rai Uno sceglie di non innovare. E quindi che speranza di sfondare può avere un giovane finché sul video dominano sempre i soliti volti noti? L’unica cosa a restare troppo forte è il sorriso sguaiato della Carrà.

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