Spiato in tv
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Quando lo scherzo oltrepassa il segno

Teo Mammucari, con Lo scherzo perfetto, torna ai temi a lui congeniali degli esordi in televisione quando debuttò con il programma Scherzi a parte. Dopo quasi un quarto di secolo la trama e il meccanismo di queste trasmissioni sono rimasti identici: prendersi gioco degli altri...

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Quando lo scherzo oltrepassa il segno

Teo Mammucari, con Lo scherzo perfetto, torna ai temi a lui congeniali degli esordi in televisione quando debuttò con il programma Scherzi a parte. Dopo quasi un quarto di secolo la trama e il meccanismo di queste trasmissioni sono rimasti identici: prendersi gioco degli altri. Allora in esilaranti messinscene alla ribalta vi erano dei personaggi famosi, ora invece il testimone è passato alla gente comune. In questa interminabile stagione dei talent, non poteva mancare, dunque, anche una trasmissione che facesse gareggiare fra loro gli scherzi migliori. Anche qui c’è un breve test d’ammissione gestito da Marco Balestri e poi una giuria il cui componente fisso è il comico Gene Gnocchi che ogni volta imita un personaggio diverso. Compito suo e degli altri esaminatori è valutare la bravura dei commedianti e la buona riuscita della canzonatura. Parecchi burloni a ogni serata portano con sé il video mentre inscenano una trappola per un ignaro malcapitato che dovrà sorbirsi la beffa di essere stato buggerato. Il sorriso è immediatamente assicurato così come il senso di trepidazione per capire fino a quando potrà reggere la finzione e quanto alta è la posta in gioco. Il momento di svelamento dell’inganno è poi sempre il tocco finale e liberatorio che rimette le cose a posto e allenta la tensione. Se da una parte si osserva com’è stata bene architettata la messinscena, dall’altra parte, mettendosi nei panni della vittima, è sempre un po’ meschino ingannare gli sfortunati comprimari. Spetta a questi ultimi, comunque, decidere se dare il benestare a diffondere le riprese effettuate e valutare se offrire al pubblico le proprie reazioni, spesso infarcite di volgarità, di fronte ad una situazione ritenuta assurda. Il rischio è di prendere in giro alle loro spalle le persone senza il dovuto equilibrio e un minimo di rispetto. La perfezione di uno scherzo consiste, infatti, nel dare all’atmosfera verosimile di uno sberleffo la parvenza di realtà e nel condirla con un tono leggero e ilare. Non si può mai giocare con l’insulto, i difetti fisici o più grevi stereotipi. Mammucari con la sua conduzione dissacrante non sempre sta dentro le righe e ancora di più mette alla berlina le vittime delle burle quando in studio commentano l’accaduto. Nelle prime tre puntate gli spettatori sono diminuiti di un quarto, segno che c’è molta strada da percorrere perché uno scherzo tramesso in televisione possa effettivamente essere considerato perfetto come la gara vorrebbe.

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