La strada della qualità è sempre in salita
Rai 1 sa bene che i suoi programmi più seguiti sono le fiction, pertanto in questa stagione autunnale ne manda in onda ben due: Scomparsa e La strada di casa. Quest’ultima è l’intrigante avventura di chi, risvegliatosi dal coma dopo cinque anni, vede tutto il suo mondo trasformato...
Rai 1 sa bene che i suoi programmi più seguiti sono le fiction, pertanto in questa stagione autunnale ne manda in onda ben due: Scomparsa e La strada di casa. Quest’ultima è l’intrigante avventura di chi, risvegliatosi dal coma dopo cinque anni, vede tutto il suo mondo trasformato. Attorno a lui, insieme con gli amici contenti per questa inattesa “rinascita”, si muovono ex colleghi che hanno interesse a fargli credere a un’immagine distorta di quel che era. A mano a mano, infatti, che gli torna la memoria, ritrova la strada non solo verso la sua abitazione, come suggerisce il titolo, ma anche si ristabilisce pienamente nella sua dimensione affettiva e in quella professionale.
Una trama di questo genere si veste inevitabilmente di giallo. I ricordi che riaffiorano alla mente del protagonista, Fausto Morra, proprietario di una grande azienda agricola piemontese, sono all’inizio ancora molto frammentati e fanno paura a molti e anche all’interessato stesso, rischiando di imprigionarlo in un passato che neanche lui riesce decifrare fino in fondo. Alessio Boni (nella foto) è l’interprete principale di questa storia, dove inevitabilmente la dimensione familiare ha un peso notevole, quasi rimandando alla saga di Ulisse che sotto mentite spoglie tornò nella sua Itaca per sconfiggere chi aveva approfittato della sua assenza. Accanto al protagonista è ricomparso l’attore veronese Eugenio Franceschini, già protagonista di Grand Hotel, e con lui Lucrezia Lante della Rovere, condannata a indossare sempre i panni della moglie o dell’amante ansiosa. Già si vedono le premesse perché questa nuova serie, se premiata dall’Auditel, possa avere un seguito. Il pubblico nelle prime due puntate, delle sei previste, le ha accordato con più del 20% di share un’ottima preferenza rispetto ai programmi concorrenti. Tuttavia, come avviene sempre più spesso, anche questa nuova fiction affidata alla regia di Riccardo Donna, lo stesso di Una grande famiglia di cui si sentono gli echi soprattutto nella collana sonora, resta sempre al di sotto delle attese per quanto riguarda la profondità dei personaggi e delle situazioni. Nessun membro del cast si è impegnato ad imparare l’accento piemontese, per cui si sentono diverse inclinazioni dialettali, ma nessuna effettivamente è quella adeguata all’ambientazione. Speso l’intreccio narrativo è troppo prevedibile, negando consistenza psicologica ai personaggi. C’è ancora parecchia strada da percorrere per raggiungere la casa della qualità.