Il domani visto... con sentimento
Come sarà la Terra nel futuro? Il mondo nuovo, trasmissione in quattro puntate su Rai 3, in collaborazione con il Tg3, tenta di far intravedere alcuni scenari possibili del domani. La scenografia in studio è costituita da una cartina rovesciata del nostro pianeta, quasi che il futuro che ci aspetta debba per forza sconvolgere le certezze finora acquisite.
Come sarà la Terra nel futuro? Il mondo nuovo, trasmissione in quattro puntate su Rai 3, in collaborazione con il Tg3, tenta di far intravedere alcuni scenari possibili del domani. La scenografia in studio è costituita da una cartina rovesciata del nostro pianeta, quasi che il futuro che ci aspetta debba per forza sconvolgere le certezze finora acquisite. Maria Cuffaro (nella foto), la conduttrice, fa da raccordo tra i diversi filmati ed è completamente immersa in tale ambientazione. I reportage raccolti da varie nazioni mettono a tema uno degli argomenti della serata, come l’amore o il coraggio. Sono i sentimenti, infatti, e come essi vengono vissuti dai protagonisti di tante piccole storie a costituire la trama di questi appuntamenti. Non basta pensare in grande alla politica, alle battaglie ideologiche per l’ambiente o alle migrazioni per costruire il futuro; la vita quotidiana che cambia e l’evoluzione del costume possono essere le molle nascoste ma potenti del futuro dell’umanità. I protagonisti dei diversi servizi si stupiscono che i loro percorsi di vita possano destare l’attenzione del pubblico, ma volentieri si prestano a essere intervistati. Ne risulta uno spaccato di storia minore che suscita curiosità ma con fatica si può stabilire se effettivamente queste vicende anticipino ciò che capiterà fra venti o trent’anni. I sentimenti da sempre e per sempre abiteranno nel cuore umano e influenzeranno le scelte delle persone, ma prevedere come essi si coniugheranno è impresa troppo ardua per una trasmissione a metà tra il giornalismo e il documentario. Di nuovo in questo programma c’è solo il titolo, più che il contenuto o il mondo che qui si vorrebbe profetizzare. La trasmissione è un buon prodotto giornalistico ma usa il linguaggio convenzionale di sempre e in larga parte scontato, simile a quello usato nei programmi che si occupano di viaggi. Serve a poco tuffarsi per cinque minuti nella realtà di un Paese distante dal nostro senza essere precedentemente preparati a capire culture e popoli diversi. Talora prevale più l’aspetto esotico, folkloristico che non il vissuto dell’intervistato. Per raggiungere quanto gli autori hanno in mente di proporre è ancora molta la strada da percorrere. I ritratti confezionati per il pubblico peccano di localismo, di sentimentalismo edificante, si fermano alle emozioni senza mettere in gioco il ragionamento e la globalizzazione. Se il mondo sarà come Rai 3 lo presenta, allora davvero non ci sarà nulla di nuovo sotto il sole.