Dal Belpaese cartoline per marziani
Che cosa raccontare della Terra a un extraterrestre che vuole venire a visitarla? Caro marziano, in onda all’ora di cena su Rai 3, risponde all’interrogativo confezionando un vademecum per chi dalle regioni più lontane del cosmo potrebbe avere un qualche interesse per il nostro pianeta.
Che cosa raccontare della Terra a un extraterrestre che vuole venire a visitarla? Caro marziano, in onda all’ora di cena su Rai 3, risponde all’interrogativo confezionando un vademecum per chi dalle regioni più lontane del cosmo potrebbe avere un qualche interesse per il nostro pianeta. Quarantacinque anni fa decollava da Cape Caneveral la sonda Pioneer 10 che, viaggiando per il sistema solare e oltre, portava con sé una placca di alluminio che raffigurava un uomo e una donna e indicava la provenienza dell’astronave per informare eventuali avventori chi sono i terrestri e dove abitano. Di questo messaggio lanciato vero l’ignoto si sono perse le tracce nel 2003. Ora che i tempi si sono evoluti, e in modo più semplicistico, anche se sicuramente del tutto inefficace, ci pensa la televisione a colmare questo desiderio di raccontare a degli estranei chi siamo. Pif, nome d’arte di Pier Francesco Diliberto, lancia, lungo le strade dell’etere, 38 cartoline animate della durata di una decina minuti per mostrare quanto di più singolare possa capitare tra gli umani. Prima ancora delle immagini e delle storie proposte è l’inconfondibile timbro della sua voce calda e limpida, simile a quelle dei vecchi telegiornali d’epoca, che crea la giusta atmosfera per una trasmissione del genere. Il conduttore, che è anche regista e attore, mette in scena tante piccole storie che si perdono dentro il grande filone della storia dell’umanità, ma che hanno lo scopo di illustrare, in modo esemplare e affascinante, una qualità, una virtù per cui i marziani potrebbero farsi una buona opinione di noi terrestri. L’ipotetico destinatario sbarcato sul nostro pianeta di puntata in puntata attraverso un tablet vede Pif, in una casa demodé con sullo sfondo un vecchio telefono di cinquant’anni fa, scrivere ancora a mano su un vecchio foglio la cronaca del giorno. È difficile distinguere quanto le emozioni vissute dal presentatore sino autentiche o quanto questi sentimenti siano invece costruiti ad arte a uso esclusivo delle telecamere. Da un’iniziale complicità con l’intervistato, Pif passa poi al giudizio su quanto si è presentato con i tratti dell’ironia. Se i marziani non potranno mai godersi la trasmissione, per gli umani resta un piacevole appuntamento che tira su il morale, un modo simpatico anche se non originale per capire come va il mondo anche se ci si vive già dentro.