Il Calciastorie
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Una sconfitta ma non un cappotto per i dilettanti della Nazionale

Una guardia carceraria, un meccanico di barche, un carpentiere. E ancora, un consulente assicurativo, uno youtuber e uno studente...

Parole chiave: Roberto Galliani (1), Il Calciastorie (121), Sport (139), Calcio (136)

Una guardia carceraria, un meccanico di barche, un carpentiere. E ancora, un consulente assicurativo, uno youtuber e uno studente. E se a quest’ultimo, il 18enne Kasper, è bastato salutare per qualche giorno compagni e prof, Christoffer, operatore amministrativo, ha dovuto chiedere un permesso al suo datore di lavoro: «Scusi, capo, mi hanno convocato in Nazionale». Momento delicato per la Danimarca, che sta vivendo un braccio di ferro tra il sindacato dei calciatori e la Federazione. In sostanza, quest’ultima vorrebbe che chi viene convocato non faccia da testimonial ad aziende concorrenti a quelle che sponsorizzano la Nazionale stessa. I giocatori non ci stanno e scioperano: contro la Slovacchia non scenderanno in campo, sono tutti d’accordo. Tutti tranne Pione Sisto che si dimentica di leggere la mail e si presenta comunque al ritiro, da solo. Mentre torna indietro, arrivano i giocatori – rigorosamente dilettanti – convocati all’ultimo secondo per evitare che la partita possa saltare: è solo una amichevole, ma le eventuali sanzioni per il bidone rifilato alla Federazione slovacca non sarebbero amichevoli affatto. Così ecco arrivare giocatori della serie D danese, un portiere che la Nazionale la conosce, sì, ma è quella di calcio a 5 e non è proprio la stessa cosa, e come centravanti e capitano un addetto alle vendite. Si chiama Christian Offenberg e gioca nell’Avarta, la serie C danese, in uno stadio da 6mila posti (più piccolo di quello del Cittadella). La partita deve ancora iniziare e tra i commentatori c’è chi sfoglia gli almanacchi: la sconfitta più pesante mai subita dalla Nazionale danese è un 8-0 contro la Germania, nel 1937. Riusciranno i convocati last minute a fare peggio? La risposta arriva il 5 settembre. Qualcuno, a fine partita, potrà ritenere che gli slovacchi non abbiano voluto infierire, ma di certo è che dal fischio d’inizio i dilettanti danesi ce la mettono tutta e in un paio di ripartenze fanno venire i brividi ai loro avversari, che giocano nel Napoli (Hamsik), Celta Vigo (Mazàn) e Olimpique Marsiglia (Hubocan). La Slovacchia vince “solo” 3-0, arrotondando il risultato a dieci minuti dalla fine grazie a uno strampalato autogol. Per i protagonisti della Nazionale improvvisata danese è una sconfitta da festeggiare e una partita da raccontare. Si torna alla vita vera, quella da giocare giorno dopo giorno, tra entusiasmo e fatica. Non la trasmettono in tv, ma non è meno appassionante.

Una sconfitta ma non un cappotto per i dilettanti della Nazionale
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