Un caso nazionale per una frase fuori posto
Lo ammetto: sto litigando con me stesso. È colpa di Fulvio Collovati, che su Rai 2 ha espresso la seguente considerazione: «Quando sento una donna parlare di tattica mi si rivolta lo stomaco. È una mia opinione personale, ma non ce la faccio». Gelo in studio, ma il campione del mondo del 1982 non si è tirato indietro.
Lo ammetto: sto litigando con me stesso. È colpa di Fulvio Collovati, che su Rai 2 ha espresso la seguente considerazione: «Quando sento una donna parlare di tattica mi si rivolta lo stomaco. È una mia opinione personale, ma non ce la faccio». Gelo in studio, ma il campione del mondo del 1982 non si è tirato indietro. Salvo farlo più tardi, su Twitter, a caso scoppiato: “Mi scuso se le frasi pronunciate in chiusura di trasmissione, pure in un clima goliardico, abbiano urtato la sensibilità delle donne. Me ne dispiaccio ma”... Infastidiscono i “mi scuso se” e i “mi dispiaccio ma”. Se è vero che in diretta si possono combinare pasticci, il tempo per correggere il tiro Collovati l’ha avuto, e invece è riuscito persino a precisare che le donne calciatrici qualcosa di tattica capiscono, ma insomma, «non al 100%». Risultato: due settimane di sospensione, come si fa per i calciatori che falciano le gambe agli avversari. Qui però la squalifica arriva dalla Rai, che terrà lontano l’ex difensore dagli studi televisivi.
C’è però l’altra faccia del lunatico, che sarei io. Ed è quella che un po’ – ma solo un po’ – Collovati lo difenderebbe, se servisse a qualcosa. Non perché sia stato sommerso in rete da insulti. Non perché leader politici di vari schieramenti siano abituati a ben altre bestialità, sempre sostenuti e giustificati dalle loro basi (ma non voglio diventare “benaltrista” anch’io). E non perché Collovati abbia affermato, sbagliando, la superiorità maschile su un campo tutto sommato molto limitato (è così fondamentale difendere la parità pure sul 4-4-2 o sul 4-3-3?). E neppure perché in tanti gli hanno risposto ricordando che la Nazionale italiana femminile, al contrario di quella maschile, si è qualificata ai mondiali (che c’entra? La Nazionale femminile ha affrontato altre rappresentative femminili...). Il motivo è un altro: da anni, forse decenni, Collovati parla di calcio nei salotti televisivi. Dove spesso e volentieri il commento tecnico in quota rosa è affidato non ad allenatrici o ex giocatrici, ma a veline e fidanzate di calciatori. Non potendo limitarsi a mostrare le gambe, di tanto in tanto offrono commenti sul match, non propriamente delle perle di saggezza tattica. L’ormai consolidata presenza della donna-oca in molti di quei programmi dovrebbe indignare ancora più di una frase, fuori posto, di un Collovati qualunque.
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