Il Calciastorie
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Iniesta colleziona trofei anche in Giappone, dove i rigori...

In carriera ha vinto tutto, tranne il Pallone d’Oro che peraltro avrebbe meritato nel 2010, quando trascinò la Spagna alla vittoria dei Mondiali, segnando nella finale contro l’Olanda...

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In carriera ha vinto tutto, tranne il Pallone d’Oro che peraltro avrebbe meritato nel 2010, quando trascinò la Spagna alla vittoria dei Mondiali, segnando nella finale contro l’Olanda.
Andrés Iniesta è uno dei centrocampisti più talentuosi e vincenti di sempre: nove campionati spagnoli, quattro Champions, sette supercoppe di Spagna e così via. Oggi, a ormai 36 anni, milita nel Vissel Kobe, in Giappone. E alcuni giorni fa si è giocato la supercoppa nazionale contro i campioni del Yokohama Marinos.
Per tre volte il Vissel Kobe si è portato in vantaggio e per tre volte è stato rimontato. Una partita strana, ma mai quanto i rigori. Una sequenza così Iniesta non l’ha mai vissuta nei suoi venti e passa anni di servizio al Barcellona. Dopo le prime due trasformazioni per parte (compresa quella di “don Andrés”) i Marinos sbagliano: il tiro di Edgar viene deviato dal portiere sul palo. Palo centrato a sua volta da Ogawa del Vissel, con un rasoterra troppo angolato. Tocca a Mizunuma dei Marinos, ma sparacchia alto. Nishi però, trova la deviazione del portiere di nuovo sul palo. Matsubara (di nuovo Marinos) centra la traversa, Osaki neanche quella con la palla che finisce direttamente in curva. Wada trova il portiere (e l’ennesima carambola sul palo), Vermaelen (ex compagno di Iniesta al Barcellona) tira alle stelle. Endo, come per non deludere i suoi compagni, centra la traversa. All’ennesimo match point per il Vissel Kobe, Yamaguchi inaspettatamente spiazza il portiere e consegna il trofeo ai suoi.
Iniesta corre dal compagno per celebrare una coppa che, per importanza, non entra neppure tra le 20 più prestigiose conquistate in carriera. Sa bene che per gli altri non è così. La “lotteria dei rigori”, lo fa capire il termine stesso, è un po’ ingiusta. A noi italiani fece piangere nel 1994 (e nel 1990 e nel 1998...) e scattare di gioia come dei matti quattordici anni fa.
A volte è ingiusta anche la vita, in un senso o nell’altro. Anche qui ti può capitare di sbagliare un solo rigore e perdere, o di ciccarne quattro e vincere. Anche se, con uno o due Iniesta in squadra, è tutto un po’ più facile.

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