Bastano pochi secondi a rovinare tutto
Accade tutto in dieci secondi. Novembre 2017: Martin Alegre è a bordocampo, pronto ad entrare. Il mister del Madariaga – club argentino certo di non primissima fascia – ha deciso di buttarlo nella mischia. Martin ha i piedi già sulla linea del fallo laterale e fa il suo ingresso con qualche istante di anticipo: un secondo o due, e comunque a gioco già fermo.
Accade tutto in dieci secondi. Novembre 2017: Martin Alegre è a bordocampo, pronto ad entrare. Il mister del Madariaga – club argentino certo di non primissima fascia – ha deciso di buttarlo nella mischia. Martin ha i piedi già sulla linea del fallo laterale e fa il suo ingresso con qualche istante di anticipo: un secondo o due, e comunque a gioco già fermo. L’arbitro, fiscalissimo e forse arrivato a dirigere il match dopo una giornata no – o almeno, è una ipotesi da tenere in considerazione – lo richiama, sventolandogli in faccia un cartellino giallo. Martin non ci sta: le immagini lo mostrano dire qualcosa all’arbitro. L’audio non c’è, ma è facile intuire che non gli abbia rivolto un apprezzamento. Giallo più giallo fa rosso, e il numero 13 del Madariaga finisce la sua partita. Se non è l’espulsione più veloce nella storia del calcio, poco ci manca.
Dieci secondi sono tanti anche per Manuel Janzen, ma qui arriviamo a pochi giorni fa, spostandoci nella terza divisione tedesca. Manuel gioca nell’Eintracht Braunschweig, che deve affrontare il più pronunciabile – e con una posizione di classifica più tranquilla – Meppen. Servono punti preziosi per evitare la retrocessione, e al 40’ l’occasione si presenta. Azione sulla destra, Janzen taglia tutta l’area, fingendo di correre verso il primo palo. Poi, con una piccola finta, cambia direzione, passando dietro il difensore e facendosi trovare pronto all’appuntamento con il gol. L’appuntamento, però, si risolve con un due di picche, perché Janzen, in scivolata (ma a porta vuota e da due passi) centra il palo pieno. Il calciatore dell’Eintracht si dispera, ma nel frattempo il suo compagno di squadra Furstner, raccolto il pallone, scarica una sassata di destro. Andrebbe in porta, se non ci fosse Janzen sulla traiettoria. Al gol sbagliato, così, si aggiunge l’aver impedito una rete a un proprio compagno. Se avesse avuto l’accortezza – ma non l’avrebbe avuta nessuno al suo posto – di togliersi subito di mezzo, invece di ripensare all’occasione mancata, sarebbe stato meglio. La morale? Ne troviamo due. La prima: se in dieci secondi si può cambiare la storia di una partita, non lamentatevi dei pochi ritagli di tempo. Cuciteli assieme e vedrete che anche lì potrete fare grandi cose. La seconda: ogni tanto, scansarsi non guasta.
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