Editoriale di Mons. Zenti
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Il cristiano di fronte al voto

Sono molteplici le occasioni in cui un cristiano, in quanto cittadino, è chiamato ad esprimere il proprio voto, che è sempre segno di libertà e di responsabilità civile...

Parole chiave: Editoriale (407), Vescovo di Verona (247), Mons. Giuseppe Zenti (330), Voto (5), Elezioni (36)

Sono molteplici le occasioni in cui un cristiano, in quanto cittadino, è chiamato ad esprimere il proprio voto, che è sempre segno di libertà e di responsabilità civile. Votare è un diritto e un dovere civile. È mio dovere di vescovo, tuttavia, illuminare la coscienza, perché essa tragga le conseguenze e le conclusioni appunto con coscienza cristiana coerente. Fondamentalmente, il cristiano soppesa attentamente l’area culturale di cui un candidato – sindaco, parlamentare, o presidente di Provincia o di Regione – è espressione o persino personificazione. Non gli basta una singolare simpatia e una personale stima per il candidato, che comunque non va trascurata. In concreto, dopo aver studiato attentamente, meglio in gruppo oltre che personalmente, i punti cardine di un progetto-programma, esamina, senza sconti e scorciatoie, chi dà maggiori garanzie di serietà attuative e maggiori garanzie di sensibilità e attenzioni fattive sui seguenti ambiti che fanno da cartina di tornasole per una coscienza davvero civile, tanto più cristiana. Queste le aree in gioco: la famiglia come è nel pensiero di Dio, sacra e inviolabile, non alterabile da alcuna forma di gender, già stigmatizzato al paragrafo 56 dell’Amoris laetitia di papa Francesco; le famiglie affaticate da problemi di disabilità, di gravi malattie, di disoccupazione; il mondo dei giovani a rischio di sbando sociale e culturale; le scuole cattoliche, a cominciare da quelle dell’infanzia; l’accoglienza responsabile dei migranti; il rispetto della vita umana dal grembo della madre fino all’ultimo respiro naturale. Queste sono le aree di una civiltà dalle radici cristiane. Solo una coscienza illuminata è davvero libera; libera persino di scegliere ciò che contrasta la coscienza stessa. Nello scrivere queste indicazioni, ho fatto solo il mio dovere di vescovo, che intendo fare fino all’ultimo istante in cui sono vescovo della Diocesi di san Zeno. Chiedo ai miei preti di non farsi voce di parteggiamenti. Siano tutti al di sopra delle parti. In ogni tornata elettorale. Di qualsiasi genere. Chiedo loro altresì di illuminare le coscienze dei laici, in conformità a quanto qui scritto più ampiamente rispetto alla recente lettera loro inviata da me. Anche questo è manifestazione di comunione ecclesiale con il proprio Vescovo, già promessa nel giorno dell’ordinazione. Prego il Signore, perché quanto qui scritto non sia oggetto di contestazione, immotivata, ma semmai di dialogo tra tutti, e anche con me Vescovo.

† Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona

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