Solo nella Chiesa lo Spirito Santo agisce con efficacia

Agostino, sempre consequenziale con il deposito della fede cattolica, esprime senza equivoci il suo convincimento che lo Spirito Santo ha il suo campo di azione efficace solo nella Chiesa, unita nella verità e nella carità: “In Lui infatti veniamo riconciliati con Dio e possiamo godere di Lui [...]. A chi dunque all’interno della Trinità propriamente spetta il compito di essere comunione di questa società, se non a quello Spirito che è comune al Padre e al Figlio? Non può avere la pretesa di essere nella Chiesa e di appartenere a codesta comunione dello Spirito colui che si mescola alle pecore di Cristo, mentre vi si unisce solo fisicamente, con la finzione in cuore. Infatti colui che è il Santo Spirito dell’insegnamento, rifuggirà l’ipocrita. Per questo, tutti coloro che vengono battezzati nelle ‘congregazioni’ o piuttosto ‘segregazioni’ (allude ai Donatisti, nda), quando vengono alla Chiesa Cattolica e sono aggregati alla società dello Spirito, che certamente non avevano fuori della Chiesa, non si ripete loro il rito del Battesimo. Infatti non è mancata codesta ‘forma’ della fede neppure a coloro che sono posti fuori della Chiesa, ma si aggiunge loro quella unità dello Spirito nel vincolo della pace che non si può dare se non all’interno della Chiesa. Può essere infatti visibile l’aspetto esterno di un tralcio, benché reciso dalla vite, ma la sua vita invisibile non può avere radici se non nella vite. Pertanto i sacramenti che nel loro aspetto visibile hanno e celebrano anche coloro che sono segregati dall’unità del Corpo di Cristo, possono avere la forma della fede, ma non possono avere l’energia invisibile e spirituale della fede, allo stesso modo in cui la sensazione non segue un membro dell’uomo amputato dal corpo.
Stando così la realtà, la remissione dei peccati può venir concessa solo in quella Chiesa che ha lo Spirito Santo, poiché non si dà se non nello Spirito Santo. Ma, come abbiamo ripetuto più volte, tanto la remissione dei peccati, in virtù della quale il regno dello spirito diviso in se stesso viene scardinato e buttato fuori, quanto la società dell’unità della Chiesa di Dio, fuori della quale la stessa remissione dei peccati non avviene, sono opera specifica dello Spirito Santo, evidentemente in cooperazione con il Padre e il Figlio, poiché lo Spirito Santo in persona è in qualche modo la società del Padre e del Figlio. Infatti il Padre non può essere considerato Padre sia del Figlio sia dello Spirito Santo, poiché non è Padre di ambedue. E il Figlio non può essere considerato il Figlio del Padre e dello Spirito Santo, poiché non è il Figlio di entrambi. Lo Spirito Santo, invece, è posseduto in comune dal Padre e dal Figlio, poiché è l’unico Spirito di tutti e due.
Per questo motivo (in) tutte le ‘congregazioni’ o piuttosto ‘dispersioni’, le quali si proclamano chiese di Cristo, e sono tra di loro divise e ostili e sono nemiche della ‘congregazione’ dell’unità che è la sua vera Chiesa […] non sarà rimessa la bestemmia rivolta proprio contro lo Spirito Santo, in quanto induce a resistere con cuore impenitente fino alla fine di codesta vita contro questo così grande dono di Dio (l’unità della Chiesa nello Spirito, nda) [...] gli sarà perdonato, quando si rivolgerà alla benignità di Dio attraverso la sua conversione. Se invece qualcuno resterà ostile a questo dono, così da non chiederlo attraverso la conversione, ma da contraddirlo attraverso l’impenitenza, non gli diventa irremissibile ogni peccato, ma il disprezzo e perfino l’opposizione alla remissione dei peccati. E si parla contro lo Spirito Santo, quando dalla dispersione non si viene mai alla ‘congregazione’, che ha ricevuto lo Spirito Santo per rimettere i peccati. Se qualcuno si avvicinerà con cuore sincero a questa ‘congregazione’ anche per mezzo di un chierico cattivo e tuttavia ministro cattolico, reprobo e falso, riceve la remissione dei peccati nello stesso Spirito Santo”.