Il tempo da dedicare alla Parola
Uno dei cardini della spiritualità della Quaresima è senza dubbio l’attenzione alla Parola di Dio, da leggere, meditare, vivere...
Uno dei cardini della spiritualità della Quaresima è senza dubbio l’attenzione alla Parola di Dio, da leggere, meditare, vivere. Anche sotto questo profilo Agostino ci è di esempio e ci è maestro. Quanto Agostino fosse un profondo e vastissimo conoscitore della Parola di Dio è documentato in tutte le sue opere che ne riportano amplissimi brani, ma soprattutto nei suoi discorsi al popolo. Se si fa attenzione, ci si accorge che almeno un terzo dei testi è occupato da brani della Bibbia. In gran parte li teneva a memoria, nella sua prodigiosa memoria, oppure li estraeva dalle pergamene che conservava nella sua ricca biblioteca, cui attingevano anche i suoi monaci. Fra i testi della Bibbia aveva una predilezione per i Salmi, che aveva voluto scritti, per così dire tappezzati, sulle pareti della sua camera: gli fecero compagnia e dettero a lui tanto conforto fino all’ultimo respiro. Di certo, Agostino era talmente appassionato della Parola di Dio da dedicarle tutto il tempo che aveva a sua disposizione. Ne è testimonianza un testo famoso, da aforisma, contenuto agli inizi del libro undicesimo delle Confessioni: “Ardo dal desiderio di meditare nella tua Legge. Non voglio che le mie ore, che trovo libere dalle necessità (di rifocillare il corpo), si disperdano in altro” (Confessioni 11,2.2). Niente perditempo per Agostino, troppo geloso del suo tempo. Il verbo stesso da lui usato “inardesco” sta ad indicare un intimo ardore sempre vivo. Per Agostino la Parola di Dio era pane quotidiano, di cui sentiva la necessità vitale, prima di tutto per se stesso, ma, di conseguenza, per la sua gente, alla quale sentiva il dovere pastorale di consegnarla dal vivo. Di certo gli nacque la passione per la Parola di Dio già da quando andava ad ascoltare il vescovo Ambrogio a Milano, da quando avvertì che la Parola di Dio conteneva davvero quella Verità che invano aveva cercato nel manicheismo. Ma vi si immerse soprattutto, con un ardore straordinario, da quando il suo vescovo Valerio lo ordinò presbitero, al fine di sostituirlo nella predicazione. Allora Agostino supplicò il Vescovo di lasciargli tutto il tempo possibile per leggere, meditare, assimilare la Parola di Dio, cioè, come diceva lui, ruminarla: solo allora poteva imboccarla ai suoi fedeli, come fa l’aquila con i suoi piccoli.
† Giuseppe Zenti
Vescovo emerito di Verona
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