Condiscepoli di Agostino
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Commento al Salmo 134

Sintesi del commento di sant’Agostino al Salmo 134

Parole chiave: Salmo 134 (1), Sant'Agostino (190)

Sintesi del commento di sant’Agostino al Salmo 134: la lode a Dio, anche attraverso le creature, non benefica Dio ma noi; Dio è più interiore a me di me stesso; il Padre ci ha mandato il suo pane nel Figlio; Dio si è avvicinato all’uomo da uomo; capire Dio da ciò che Egli è per l’uomo; Dio ha fatto tutto mosso dalla sua bontà; lodare Dio con il piacere dell’amore; Dio amato gratuitamente è la ricompensa.

“‘Lodate il nome del Signore’... Il Salmo ci esorta a lodare il Signore. Egli non cresce per le nostre lodi, ma noi cresciamo. Dio né diventa migliore se lo loderemo, né peggiore se lo insulteremo. Quando, nei limiti del possibile, entrerò in Lui, lo trovo più interiore a me (di quanto non lo sia io stesso a me stesso) e superiore. Quanto dunque è buono Colui dal quale sono buone tutte le cose? In noi riconosciamo Lui, e nelle opere lodiamo l’artefice, poiché non siamo idonei a contemplare Lui. Un giorno saremo idonei a contemplarlo, quando il nostro cuore sarà stato mondato dalla fede, per godere alla fine della verità; poiché ora non si può vedere, vediamo le sue opere, per non rimanere senza la sua lode. Forse sarebbe buono, ma non sarebbe soave se non ti avesse dato la possibilità di gustarlo. Si è invece offerto agli uomini tale da mandare dal cielo anche il pane, e da mandare il suo Figlio eguale, cioè ciò che Egli stesso è, per incarnarsi ed essere ucciso per gli uomini; affinché, attraverso ciò che tu sei, tu possa gustare ciò che non sei. Era già molto per te gustare la soavità di Dio, poiché quella era troppo lontana e alta, mentre tu eri troppo abietto e giacente nei bassifondi. In questa grande distanziazione, è stato mandato un mediatore. Come uomo non potevi avvicinarti a Dio; Dio si è fatto uomo, affinché, dato che come uomo puoi avvicinarti ad un uomo, tu che non puoi avvicinarti a Dio, venissi a Dio attraverso un uomo. E si è fatto mediatore tra Dio e gli uomini, in quanto uomo Gesù Cristo (Cfr 1 Tm 2,5). Ma se fosse solo uomo, seguendo ciò che sei, mai giungeresti; se fosse solo Dio, non potendo prendere ciò che non sei, mai saresti arrivato. Dio si è fatto uomo, affinché seguendo l’uomo, cosa a te possibile, tu possa pervenire a Dio, cosa che non ti era possibile. Egli è il mediatore, per cui si è fatto soave. Che cosa c’è di più soave del pane degli angeli? Come è possibile che non sia soave, dal momento che l’uomo ha mangiato il pane degli angeli? L’uomo non vive di un cibo diverso da quello degli angeli. È la stessa verità, la stessa sapienza, la stessa forza di Dio. Se sei incapace di capire chi io sono in me stesso (dice Dio), capisci ciò che sono per te. ‘Tutte le cose che ha voluto, il Signore le ha fatte’. Dio ha fatto tutto mosso dalla sua bontà. Abbiamo anche noi qualche cosa da fare per libera volontà? Sicuramente lo troviamo, quando lodiamo Dio amandolo. Questo, infatti, lo fai di libera volontà, quando ami ciò che lodi, non per necessità, ma perché ti piace. Questo è amare gratuitamente, non per una ricompensa pattuita, perché tua somma ricompensa sarà Dio stesso, che ami gratuitamente; e così devi amare, in modo da non smettere di desiderare come ricompensa Lui, che solo ti sazierà. Il diavolo altro non fa se non sbarrare la via perché non crediamo in Dio. Se, infatti, si crede in Dio, si apre la via; Cristo in persona è la via. O uomo, se hai conosciuto Colui dal quale sei stato fatto, senza dubbio ridi di ciò che hai fatto tu”.

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