Che cosa è il tempo?

Ci sono certe domande, la cui risposta sembra evidente; ma quando l’interlocutore incalza, non riusciamo a trovare le parole adatte. Faccio due semplici casi: che cosa è la vita? Che cosa è l’amore? Chi è in grado di rispondere in modo esaustivo e soddisfacente per tutti? Sono domande che mettono in imbarazzo. Agostino se n’è posta un’altra, la cui risposta sembrerebbe balzare evidente senza bisogno di riflettere: che cosa è il tempo? Eppure Agostino, con il suo genio si è trovato di fronte ad un muro. Ecco la sua formulazione: “Che cosa è il tempo? Se nessuno me lo chiede, lo so; se volessi esplicitarlo ad uno che me lo chiede, non lo so” (Confessioni 11,13.17). Interessante la sua risposta. La domanda suscita una immediata risposta, più ad intuito però che a livello linguistico. Ci vorrebbe altro che non avessimo l’idea del tempo! Almeno una certa vaga idea, se non proprio una percezione. Ma il nodo sta nella formulazione verbale. Il tempo appartiene all’esperienza universale. Potremmo anche aggiungere, nel segno della stessa sapienza umana, che è il più prezioso talento affidato alla vita umana. Ognuno vorrebbe poterne fruire il massimo possibile. Fino a tarda vecchiaia. Magari in buona salute. Agostino, comunque, ha tentato di analizzare la tematica. E si è avvalso di quanto aveva appreso nella scuola, da ragazzo, studiando i verbi. Sorprende, tuttavia, che non abbia dato la nota definizione di passato, presente e futuro. Ma aveva ragione. In effetti, il vero tempo vissuto è il presente. Esso stesso, però, è assai complesso, in quanto, osserva Agostino, il presente non ha una durata. È semplicemente il confluire tra il passato e il futuro nella nostra esperienza. Mentre lo sto vivendo è già passato ed è interamente proiettato sul futuro. Eppure, tutto nella esperienza personale è presente. Sicché, giustamente, Agostino così si esprime: “I tempi sono tre (tutti incentrati sul presente): Il presente dei fatti passati; il presente dei fatti presenti; il presente dei fatti futuri. Il presente dei fatti passati è la memoria; il presente dei fatti presenti è l’intuizione della simultaneità; il presente dei fatti futuri è l’attesa” (Confessioni 11,20.26). Come a dire: il tempo è l’oggi! Radicati nel passato, siamo indirizzati sul futuro, fino a quando approderemo al futuro eterno, il mondo dei risorti. In ogni caso, conviene vivere con intensità il tempo, l’oggi. Vivendolo come dono di Dio.