L’invenzione che ci ha cambiato la vita
Edison. L’uomo che illuminò il mondo
(Usa, 2017)
Regia: Alfonso Gomez-Rejon
Con: Benedict Cumberbatch, Michael Shannon, Nicholas Hoult, Katherine Waterson, Tom Holland
Durata: 107 minuti
Valutazione Cnvf: consigliabile/problematico/dibattiti
Tra i molti motivi per i quali è sacrosanto ringraziare Andrea Camilleri, recentemente scomparso, oltre alla scrittura dei suoi notissimi romanzi, c’è il fatto di aver lavorato in Rai e di aver seguito indimenticabili produzioni come la serie dedicata a Maigret con Gino Cervi. Era l’epoca di quella “televisione pedagogica”, oggi vituperata da molti, ma che in confronto a tanta produzione odierna sembra un’epoca d’oro, nella quale, ad esempio, non mancavano mai sceneggiati e programmi storici sulle biografie di importanti personaggi della cultura, dell’arte, della scienza.
Con altre modalità, naturalmente più aggiornate al gusto odierno, sembra ricordarci quei tempi questo buon film che racconta di un’epoca nella quale le conquiste della scienza e della tecnica sembravano promettere un mondo finalmente estraneo alle tensioni e ai conflitti.
Si raccontano qui le vicende che videro protagonisti tre grandi uomini di scienza: Thomas Alva Edison (Benedict Cumberbatch), George Westinghouse (Michael Shannon) e Nikola Tesla (Nicholas Hoult). Grande imprenditore e uomo d’affari, il primo. Proprietario della più famosa (e ancor oggi fondamentale) fabbrica di freni per i treni, il secondo. Geniale scienziato, il terzo, più dei primi due, tuttavia con una esistenza alquanto controversa e sfortunata.
Qualche anno più tardi rispetto agli avvenimenti raccontati nel film il capo dei bolscevichi russi, Lenin, avrebbe detto che il socialismo sarebbe stato la repubblica dei Soviet più l’elettricità, sintetizzando in una frase l’enorme portata storica e sociale che l’invenzione che quelle tre grandi menti avevano sviluppato e discusso fra loro aveva rappresentato per l’intero pianeta.
Il dibattito principale, tecnico e imprenditoriale, fu, come viene ben raccontato nel film, fra l’utilizzo della corrente continua, propugnata da Edison, e quello della corrente alternata, promossa da Westinghouse. È un dibattito non solo di stretta pertinenza tecnologica, ma che coinvolge anche le strategie di mercato e persino le scelte politiche, tanto che la “pericolosità” del brevetto Westinghouse viene utilizzata sia per screditarlo, sia per iniziare a progettare una terribile applicazione penale come la sedia elettrica.
Con buona cura della ricostruzione storica, anche grazie alla sceneggiatura di Michael Mitnick, il film ci riporta ad un’epoca lontana, per noi probabilmente inimmaginabile, nella quale le città erano illuminate poco e male e non esistevano tutti i marchingegni che ci hanno, forse, migliorato l’esistenza.
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