Ville, chiesette, paludi: qui Isola si fa Pellegrina
Corsi d’acqua placidi, ville signorili, eleganti case di campagna. Sono tante le bellezze della pianura e vale la pena scoprirle, in questa primavera che ha reso la vegetazione più verde e folta che mai, insieme al nostro cane e a poca distanza dalla città. Procedendo lungo la statale che da Isola della Scala porta verso Nogara, si arriva alla frazione di Pellegrina e si svolta a destra dove si trovano le indicazioni per Erbè e Sorgà.
Corsi d’acqua placidi, ville signorili, eleganti case di campagna. Sono tante le bellezze della pianura e vale la pena scoprirle, in questa primavera che ha reso la vegetazione più verde e folta che mai, insieme al nostro cane e a poca distanza dalla città. Procedendo lungo la statale che da Isola della Scala porta verso Nogara, si arriva alla frazione di Pellegrina e si svolta a destra dove si trovano le indicazioni per Erbè e Sorgà.
Qui si potrà lasciare l’auto, all’altezza di un edificio che fu un tempo un importante mulino, oggi in disuso. Proprio a questa altezza si noterà la deviazione delle acque del fiume Tartaro che andavano ad attivarlo e che oggi contribuiscono ad alimentare la palude di Pellegrina.
Andando oltre il Tartaro, e seguendo le indicazioni per Erbè, si potrà ammirare una bella villa di campagna che conserva davanti alla facciata principale, costituita da un ampio porticato sovrastato dal fienile, una spaziosa aia e, di fronte, una vecchia stalla oggi non più utilizzata. Si vedrà subito, avvicinandosi al muro di cinta, il piccolo santuario di Nostra Signora della Pellegrina, una splendida e minuscola cappella che fa parte della villa e che viene aperta saltuariamente dai proprietari.
Procedendo e girando a sinistra, la strada asfaltata lascia posto a un ampio sentiero sterrato che conduce ai campi di mais e alle risaie, dove si potrà passeggiare agevolmente costeggiando i pioppeti. Tornando sui nostri passi, invece, merita una visita la palude, un’area naturale che si estende tra i Comuni di Erbè, Isola della Scala, Nogara, Sorgà. Una parte è coltivata a pioppeto e gli alberi costeggiano gli argini definendo il perimetro di questa affascinante oasi, mentre nel bosco che si alterna agli specchi d’acqua, di varie dimensioni, e alla palude si trovano faggi, ontani, cannuccia di palude, ma anche altre piante che caratterizzano le zone umide, come le robinie e i salici.
L’area, come tutte le zone umide e pianeggianti, è un biotopo essenziale anche per la presenza di numerose specie di pesci e per la nidificazione degli uccelli come la garzetta, il cavaliere d’Italia, il nibbio e gli aironi. Qui i terreni sono ricchi di torba e proprio la sua estrazione ha dato origine ai laghetti, bellissimi da ammirare percorrendo i sentieri che li costeggiano e affiancano le zone paludose, dove la presenza dell’acqua è sempre costante anche d’estate.
A questo punto la nostra passeggiata può proseguire alla scoperta della frazione di Pellegrina al di là della strada statale, che raggiungiamo procedendo a piedi oppure spostandoci in macchina. Subito all’ingresso del paese si noterà la bellissima villa Pellegrini, che sorge sulle proprietà possedute dai conti Pellegrini fin dal XIII secolo. L’importanza di questa nobile famiglia di antica data, che iniziò la propria fortuna al servizio degli Scaligeri, è confermata dal privilegio di dare il proprio nome al paese che si sviluppò intorno alla villa, sorto grazie alla presenza dei lavoratori al servizio dei conti, ma anche di piccoli proprietari terrieri.
Qui, come testimoniano documenti storici antichi, c’erano anche un’osteria, un rifugio per i viandanti e la chiesa parrocchiale, fatta erigere dalla famiglia nel 1408. Oggi questa bellissima villa è soggetta a lavori di restauro, ma è visitabile su prenotazione. Proprio di fronte al suo ingresso parte la strada che, parallelamente alla statale, permette di raggiungere Isola della Scala agevolmente e senza traffico, raggiungendo contrada Gallina, famosa per la coltivazione del tabacco. Poco più in là, invece, troveremo la parrocchia di San Pellegrino vescovo e martire che divenne nel ‘500 parrocchia autonoma, dividendosi da Isola della Scala. Nel 1955 venne edificata la nuova chiesa parrocchiale, mentre quella antica fu convertita in oratorio ed è oggi una bella e frequentata sala polifunzionale.
Il vicino oratorio dedicato alla Madonna di Pompei, un vero gioiello con ingresso in fondo al porticato che si sviluppa lungo il fianco meridionale, è stato restaurato grazie alla buona volontà degli abitanti, che hanno contribuito al reperimento di fondi attraverso cene di beneficienza e diverse iniziative culturali. Siamo in un luogo, dunque, estremamente caro ai residenti.
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