A spasso con il cane - Via con... Vento
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Un angolo di verde e acqua a due passi dalla città

Proprio a ridosso della città, e allo stesso tempo lontano dalla confusione e immerso nella natura, si trova un bel percorso che si snoda nel territorio dell’Ottava circoscrizione, tra San Martino Buon Albergo e Montorio.
Si può lasciare l’automobile nello spiazzo in fondo a via Caval, strada stretta che si trova prima del centro di San Martino Buon Albergo, provenendo da Borgo Venezia: siamo nella zona di Sant’Antonio...

Parole chiave: A spasso con il cane (85), Percorso pedonale (1), San Martino (14), Ferrazze (1)

Proprio a ridosso della città, e allo stesso tempo lontano dalla confusione e immerso nella natura, si trova un bel percorso che si snoda nel territorio dell’Ottava circoscrizione, tra San Martino Buon Albergo e Montorio.
Si può lasciare l’automobile nello spiazzo in fondo a via Caval, strada stretta che si trova prima del centro di San Martino Buon Albergo, provenendo da Borgo Venezia: siamo nella zona di Sant’Antonio. Dopo circa 100 metri la strada diventa sterrata, e un cartellone illustra le alternative possibili, per chi vuole percorrere diverse distanze e con diversi gradi di difficoltà. Il primo tratto del percorso, quello che da San Martino arriva alle Ferrazze, è comune per tutti i percorsi ed è lungo un chilometro: arrivati alle Ferrazze, chi vuole camminare per un tratto più lungo può scegliere di dirigersi verso le colline di Marcellise. Una segnaletica precisa e moderna aiuta a decidere da che parte andare, in base al tempo a disposizione e all’allenamento: nei numerosi itinerari proposti sono indicati i chilometri, il dislivello e i nomi di tutte le piccole frazioni o località che si incontrano strada facendo.
Ma torniamo alla nostra passeggiata. A Ferrazze, superata via Falconara con un passaggio pedonale, si prosegue dritti in direzione Montorio per un chilometro e mezzo. L’intero percorso da San Martino a Montorio si sviluppa tra la fossa Zenobria e la fossa Murara. La fossa Zenobria scaturisce da una sorgente posta sotto l’altar maggiore della chiesa della Madonnina (XII secolo), il cui nome esatto è S. Maria della Rotonda, un piccolo gioiello che spesso sfugge all’attenzione dei turisti e degli abitanti stessi di Montorio. La fossa Murara nasce invece da una chiavica a circa 50 metri a sud del ponte Trivellin. Le due fosse furono scavate nella seconda metà del Cinquecento dai commercianti Bonetti, che avevano ottenuto le concessioni per irrigare le loro proprietà con queste preziose acque sorgive.
Strada facendo, si incontrano delle piccole oasi di ristoro: fontanelle di acqua potabile, utili per gli umani e i loro amici a quattro zampe, e panchine con tavoli di legno all’ombra degli alberi, per un picnic o una merenda. L’ambiente, ricco di acqua e di vegetazione, è l’habitat ideale di numerosissimi animali. Lungo tutto il sentiero si possono ammirare, con un po’ di fortuna, esemplari di airone cinerino e martin pescatore, di gallinella d’acqua e di cigni. Ma anche tante farfalle, libellule, talpe e di sera le lucciole. Chi passeggia col proprio cane, lo vedrà scatenato, nel sentire i rumori e gli odori di tutti gli animali che vivono nella zona: obbligatorio tenere il proprio compagno di camminata al guinzaglio, naturalmente, per evitare di disturbare gli altri frequentatori del percorso ma soprattutto gli animali selvatici.
Saranno soddisfatti anche gli amanti della botanica: nel 2000, infatti, sono stati realizzati dei lavori di recupero del percorso che hanno previsto un’opera di forestazione, per rafforzare gli argini dei due fossi. Passeggiando si possono così ammirare giovani alberi come le betulle, gli aceri, gli ontani, oltre alle robinie che crescono spontanee. E per i non esperti c’è molto da imparare: numerosi cartelloni collocati di fianco agli alberi, preparati qualche anno fa dalle classi medie dell’Istituto Comprensivo Berto Barbarani nell’ambito del progetto ‘Con-tatto gli alberi’, raccolgono le informazioni più disparate: si scopriranno così nome scientifico, provenienza, aneddoti e molte altre curiosità sulle belle piante che garantiscono ombra e fresco a chi passeggia. Procedendo, si costeggiano numerosi filari di gelsi, pioppi e platani, un bel canneto appena al di là delle Ferrazze. E anche l’occhio avrà la sua parte: l’intera passeggiata è resa ancor più piacevole da splendidi scorci sulle colline di Marcellise e sul castello di Montorio.  
Il percorso termina a Montorio, in via Spalato, per un totale di due chilometri e mezzo. Si tratta di un sentiero adatto a tutti: per chi ama correre e chi ama passeggiare, per gruppi di amici o per persone anziane, per mamme col passeggino e, naturalmente, per cani e padroni. La passeggiata permette di rilassarsi pienamente, godendosi il canto degli uccelli e la pace della natura, senza nessun rumore di auto e moto. Un piccolo angolo di paradiso e di salute, dunque. Per cane e padrone.

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