Tra Breonio e Gorgusello camminare è tornare in un’altra dimensione
Sono definiti comunemente il “balcone” tra Valpolicella, Val d’Adige e Lessinia. Breonio e Gorgusello, frazioni del Comune di Fumane, sono una meta d’obbligo per chiunque desideri conoscere dei borghi dove il tempo sembra essersi fermato e dove la relazione tra la natura e la presenza umana continua a esistere ancora oggi, a dispetto del tempo che passa e della velocità che sembra travolgere ogni cosa...
Sono definiti comunemente il “balcone” tra Valpolicella, Val d’Adige e Lessinia. Breonio e Gorgusello, frazioni del Comune di Fumane, sono una meta d’obbligo per chiunque desideri conoscere dei borghi dove il tempo sembra essersi fermato e dove la relazione tra la natura e la presenza umana continua a esistere ancora oggi, a dispetto del tempo che passa e della velocità che sembra travolgere ogni cosa. Un luogo perfetto per passeggiare con il nostro cane, con sentieri sicuri e ben segnalati, percorsi riparati dal traffico e scorci incantevoli.
Imboccata la strada che da Fumane conduce a Molina, meta famosa per le sue cascate, si prosegue ancora per qualche chilometro e si raggiunge Breonio. Qui si può parcheggiare l’auto nello spiazzo davanti al ristorante, di fianco alla chiesa. Da quel punto, lasciandoci il paese alle spalle, imbocchiamo la strada sterrata che si trova subito al di là dell’incrocio, in discesa, e dove si snoda il Sentiero rosso: uno dei tanti percorsi che da Breonio conducono in altre frazioni, ma anche in località molto distanti, e quindi adatti a camminatori o sportivi allenati.
Da qui, infatti, partono ampi tracciati sentieristici del Cai, catalogati poi con diversi colori, che scendono fino in Val d’Adige, a Peri, oppure da Paroletto a Dolcè; e poi ancora i percorsi che portano a visitare la splendida zona Sic del monte Pastello, aree di grande bellezza e ricche di specie botaniche e di vegetazione submediterranea (https://breonio.jimdo.com/scopri-breonio/i-sentieri-di-breonio/). Ma per una soleggiata e breve giornata invernale il sentiero che ci conduce a Gorgusello è il luogo ideale, poco impegnativo e comunque molto suggestivo.
Procedendo nel cammino si nota come gran parte della strada sia delimitata dalle caratteristiche lastre di pietra della Lessinia e si snodi tra i campi e una fitta vegetazione, dove edera e rovi creano degli archi naturali mantenendo il terreno protetto da pioggia e umidità. Se si passeggia nei giorni feriali, poi, si avrà la garanzia di trovare un gran silenzio, e qui il nostro cane potrà correre e muoversi in tutta sicurezza. Dopo circa un chilometro, sorpassati vecchie case e orti ben coltivati, il sentiero costeggia la splendida fontana ai piedi di Gorgusello, dove il nostro quattrozampe potrà rinfrescarsi e bere un’acqua limpidissima. Si tratta della Fontana del Vajo, con il suo vecchio lavatoio. Qui, dopo pochi metri sulla strada asfaltata, possiamo imboccare il sentiero 252 alla nostra sinistra, indicato con la segnaletica del Cai, e tornare a camminare lontani dal passaggio di auto, che peraltro in questa stagione è praticamente inesistente.
Siamo ormai nel borgo e iniziamo a vedere le caratteristiche case in pietra coperte di lastroni, l’architettura tipica della Lessinia. Molte di queste nella stagione invernale sono disabitate, ma il paese è comunque ricco di vita, curato e valorizzato, soprattutto in tempi recenti. Basti osservare gli orti, le numerose fontane che ravvivano il borgo, e i suggestivi presepi realizzati nel periodo natalizio che in parte sono ancora visibili anche nei primi periodi del nuovo anno. E a Gorgusello, chiamato localmente Garbusèl, nome che potrebbe derivare da gorgo e ruscello in onore dei numerosi luoghi d’acqua nei pressi del paese, c’è anche un ostello, dove è possibile pernottare per trascorrere alcuni giorni in tutta tranquillità (per informazioni si potrà contattare le Pro loco).
Possiamo, dopo aver percorso il paese che si suddivide in Gorgusello di Sotto e Gorgusello di Sopra, tornare di nuovo lungo il Sentiero rosso, o in alternativa seguire la strada principale che ci riporterà a Breonio. Passeremo davanti ad altre fontane e a terreni coltivati a frutteto che offrono una splendida vista sull’intera vallata. Raggiunto il paese, di cui si vede subito all’ingresso il campanile della chiesa, vale la pena fare una passeggiata per ammirare anche qui case antiche, la piccola chiesa romanica, le stradine e i viottoli che si inerpicano sulla montagna.
Proprio in queste strade in queste piazze si svolge, alla fine di ottobre, la sagra del Rosario, un evento che attira ogni anno sempre più persone. Un’occasione per conoscere e acquistare i prodotti tipici di queste zone, dalla frutta ai piccoli oggetti di artigianato, dai formaggi alle marmellate.
Qui ci sono dei veri e propri gioielli architettonici: la chiesa di San Marziale, la chiesa di San Giovanni in Loffa, di epoca medievale e con campanile romanico, e poi l’antica fontana, di origini medievali, sparita sotto il manto stradale ma recuperata alla fine del XX secolo grazie all’intervento della Pro loco di Breonio, particolarmente attiva e attenta alla conservazione di questo autentico gioiello. Proprio grazie all’amore per questa terra da parte di chi la abita è ancora possibile godere di un’atmosfera di rara suggestione, esaltata in alcune occasioni dell’anno come la festa del ciclamino, la sagra autunnale, o i bellissimi allestimenti dei presepi in inverno.
Non sei abilitato all'invio del commento.
Effettua il Login per poter inviare un commento