Riscoprire San Briccio: corti, vigneti, paesaggi
L’Est veronese a ridosso di Verona è una zona affascinante del territorio della provincia, eppure spesso più frequentata e conosciuta dai turisti, che da noi veronesi. Ecco allora che la bella stagione può trasformarsi nel momento ideale per andare, insieme al nostro cane, alla scoperta di un angolo davvero suggestivo: la zona di San Briccio, tra Marcellise e la Val d’Illasi.
L’Est veronese a ridosso di Verona è una zona affascinante del territorio della provincia, eppure spesso più frequentata e conosciuta dai turisti, che da noi veronesi. Ecco allora che la bella stagione può trasformarsi nel momento ideale per andare, insieme al nostro cane, alla scoperta di un angolo davvero suggestivo: la zona di San Briccio, tra Marcellise e la Val d’Illasi.
Le sue terre vulcaniche fanno sì che l’olio extravergine di altissima qualità e i rinomati vini siano famosi ben al di là dei confini italiani e, passeggiando tra i campi e i boschi, si godono scorci che non hanno nulla da invidiare a luoghi ben più turistici. Arriviamo con l’automobile nel piccolo centro del paese, che fa parte del Comune di Lavagno. Siamo in un bellissimo borgo, caratterizzato da piccole viuzze strette e case che celano corti rurali ricche di antico fascino. La storia di San Briccio è antica e sono numerose le testimonianze di insediamenti risalenti all’Età del bronzo. A ricostruire e riportare in vita queste antiche bellezze sta contribuendo ora l’associazione “All’ombra del Forte”, nata alcuni anni fa con lo scopo di rianimare l’antico forte costruito a fine Ottocento, che domina tuttora il paesaggio nel raggiungere il borgo, creando un museo e proponendo diverse attività culturali e di conoscenza del territorio.
Sia che si provenga da Verona, sia che si arrivi da Vicenza, si imbocca la strada che porta a San Briccio dopo aver percorso la Provinciale 11. Seguendo le indicazioni per il centro del paese, superata la chiesa si potrà parcheggiare nella piazza principale, piazza della Rimembranza, dove si respirerà subito un’aria particolare. Essa infatti ospita, oltre alla bella fontana, anche gli antichi lavatoi, “lavandari” per gli abitanti del posto. Alla fontana, prima di partire per la passeggiata, si potrà fare scorta di acqua per noi e il nostro quattrozampe.
Imbocchiamo quindi la strada proprio di fronte ai due bar della piazza, via Alta. Ad aiutarci nel trovare il percorso troveremo l’indicazione della Tenuta Sant’Antonio, una delle cantine più famose e premiate al mondo, a poca distanza da qui. Quasi subito si incontra un piccolo spazio verde, pubblico, dove una bella panca e un tavolo invitano a una pausa, se ci siamo portati il pranzo al sacco. Man mano che le belle ville e case, tutte piacevolmente ricche di fiori e orti, si diradano, si cammina immersi tra gli ulivi e un prato che nella stagione primaverile è davvero rigoglioso e profumato di piante officinali, erbe aromatiche e fiori, tipici della macchia mediterranea.
Si continua seguendo la strada principale, che poi si trasforma in via Montigarbi, in leggera salita. La fatica viene mitigata da un panorama meraviglioso: dalla dorsale a nord dei monti, infatti, la vista si estende fino ad arrivare alla valle d’Illasi; nel risalire il crinale si potranno ammirare Mezzane, alla nostra destra, e Marcellise a sinistra. Ma lo spettacolo più grande è dato dalla natura: gli ulivi lasciano gradatamente spazio ai vigneti, che in questa zona rappresentano la principale ricchezza e bellezza.
In questo tratto di strada, molto soleggiato, si troverà comunque ristoro: la posizione su un crinale rende la zona ventilata. E anche il nostro cane sarà contento: soprattutto nei giorni lavorativi o nelle ore più tranquille, ad esempio appena dopo pranzo, potremo lasciarlo libero di correre e annusare gli odori del prato che per tutto il tragitto affianca la strada separandola dai vigneti. Si giunge poi, con una leggera discesa, a un capitello, con una panchina proprio di fianco: ottimo punto di ristoro e di sosta, ai margini di un bosco fitto e ombreggiato.
Siamo in località Casale di Tavol, e a questo punto si potrà scegliere quale percorso fare: sono infatti indicate varie possibilità. Proseguendo dritti, in discesa, si raggiungerà Mezzane attraverso un sentiero in certi punti piuttosto impervio. Proseguendo invece verso sinistra, il sentiero dopo alcune centinaia di metri si diramerà, conducendo da un lato a Marcellise e dall’altro a Castagnè. Entrambi i sentieri, sterrati, sono consigliati a camminatori piuttosto allenati: teniamo conto infatti che la pendenza, soprattutto in direzione di Mezzane, nel primo tratto è notevole e bisogna preventivare il tempo di percorrenza per il ritorno.
Se invece si preferisce proseguire con calma, non resta che girarsi e ripercorrere il bel sentiero tra i vigneti. Nelle giornate lavorative si incontrano sportivi, mamme col passeggino, giovani e anziani: un segno di quanto la strada sia piacevolmente percorribile senza grandi difficoltà.