Nelle terre di Custoza la memoria e la bellezza
Splendidi vigneti, sentieri immersi nel verde, bellezze architettoniche e monumenti storici. I numerosi percorsi nelle terre di Custoza sono una meta ideale per fare un’escursione interessante, semplice e di sicuro gradimento anche per il nostro compagno a quattro zampe...
Splendidi vigneti, sentieri immersi nel verde, bellezze architettoniche e monumenti storici. I numerosi percorsi nelle terre di Custoza sono una meta ideale per fare un’escursione interessante, semplice e di sicuro gradimento anche per il nostro compagno a quattro zampe. Siamo nel territorio di Sommacampagna, all’estremo nord della campagna veronese e a ridosso delle colline moreniche che circondano il lago di Garda. Un paese antico in una posizione privilegiata: oltre a essere un crocevia e punto di snodo di strade e commerci, proprio la vicinanza al lago rende il terreno particolarmente adatto alla coltivazione della vite, e una passeggiata in queste zone consentirà di scoprire e visitare alcune tra le cantine più celebri della nostra provincia.
Ma non solo: altro prodotto tipico è il broccoletto di Custoza, la cui produzione è limitata proprio al territorio di questa frazione. Qui sono numerosissime anche le strutture di accoglienza per i turisti, dagli agriturismi ai b&b fino ai relais, pronte ad accogliere in tutti i periodi dell’anno, ma specialmente in primavera e inizio estate, quando italiani e stranieri in cerca di vacanze all’insegna della tranquillità e dello sport accorrono, ormai sempre più numerosi, in queste zone dell’entroterra.
I ciclisti e gli amanti di nordic walking hanno infatti l’imbarazzo della scelta: ci troviamo proprio in mezzo all’anello cicloturistico “Terre del Custoza”, lungo circa 65 km. Ideato per promuovere il turismo rurale, esso permette di esplorare la campagna e le colline su strade poco trafficate e munite di segnaletica cicloturistica, transitando all’interno dei 5 capoluoghi comunali di Sommacampagna, Bussolengo, Sona, Valeggio sul Mincio e Villafranca di Verona.
Ma Custoza è anche luogo di memoria storica: i suoi monumenti e le sue strade mantengono vivo il ricordo di questo passato, quando queste colline furono teatro di un capitolo fondamentale della storia risorgimentale.
Raggiunta la frazione di Custoza, si può parcheggiare l’automobile in piazza XXIV Maggio, nei pressi della piccola chiesa di San Pietro in Vinculis, costruita in stile neoclassico alla fine del XVIII sec. su un preesistente edificio. Lasciandoci la chiesa alla nostra sinistra e procedendo in discesa, in direzione di Sommacampagna, si seguono le indicazioni per una bellissima passeggiata in mezzo a strade di campagna, immerse tra i vigneti, ma anche tra i pergolati di kiwi, frutto altamente coltivato in questa zona: il sentiero del “Tamburino sardo”, lungo circa 3 chilometri.
Si giunge così alla località Gorgo e, girando a destra, inizia un lungo tratto totalmente pianeggiante. A dare il nome a questo sentiero è il soldato reso leggendario dal libro Cuore di Edmondo De Amicis. Durante il percorso, completamente immerso nel verde, si troveranno dei cartelli informativi dove sarà possibile apprendere diverse curiosità e non solo: “Tra storia e natura” – come si legge su uno di questi – si troveranno indicate anche le aree pic-nic, i punti panoramici, le zone di particolare rilevanza storica.
Dopo qualche centinaio di metri percorsi in piano, dove il nostro cane potrà correre liberamente in totale sicurezza, si sale dolcemente tra vigneti e siepi, fino a raggiungere la Casa del Tamburino Sardo, mentre poco distante, in fondo a un filare di cipressi, un cippo granitico ricorda i Granatieri di Sardegna che qui combatterono nel 1866. Siamo sul crinale del monte Croce, da cui è possibile ammirare un panorama di rara bellezza: si vedranno Villafranca, con dietro gli Appennini; Verona e il gruppo del Carega, guardando verso est; l’alta Lessinia e il monte Baldo, a nord.
Tornando alla nostra automobile, poco prima di raggiungere di nuovo la chiesa, se tempo e gambe lo permettono si potrà girare a destra e seguendo le indicazioni percorrere quel breve tratto di strada in salita che conduce all’Ossario, il monumento più famoso di Custoza, per vederlo almeno dall’esterno (l’accesso è vietato a chi passeggia col cane). Eretto nel 1879 per accogliere i resti dei caduti della Prima e della Terza Guerra di indipendenza – 1848 e 1866 – qui combattute, è costituito da un tempietto a pianta ottagonale sovrastato da un obelisco che raggiunge i 38 metri d’altezza. Al suo interno, dietro l’altare della cappella una scala conduce alla cripta che conserva le ossa dei soldati italiani e austriaci. Da questa collina il panorama è di grande suggestione.
Lungo la strada che conduce all’Ossario sono presenti numerosi punti ristoro: panchine su cui si potrà fare una breve sosta, proprio a ridosso dei bellissimi filari di vigne. Niente paura per chi non si è portato uno spuntino. La zona è ricchissima di trattorie e ristoranti pronti ad accogliere viandanti e quattrozampe. Sarà invece utile portarsi una macchina fotografica: i paesaggi sono mozzafiato e ricchi di colori, soprattutto in questa stagione.