A Casaleone sfiorando paludi, mulini e camminando lungo l’ex ferrovia
Percorso di grande suggestione in un territorio da riscoprire
Proprio nelle settimane più fredde, ma mentre le giornate riprendono ad allungarsi, si potrà scoprire una parte del territorio della provincia ancora poco frequentata dai veronesi. Torniamo di nuovo verso sud e questa volta ci spingiamo a riscoprire la pianura, per una passeggiata con il nostro cane che si presta perfettamente alla stagione e alla primavera che si sta avvicinando.
E scegliamo come meta Casaleone. Seguendo la strada che conduce al paese, arriviamo con l’auto e parcheggiamo nei pressi del Mulino delle Valli, agriturismo che nasce in un antico casale edificato vicino a un maestoso mulino, i cui ingranaggi sono ancora ben visibili dalla sala da pranzo. Un tempo qui le pile per il riso erano molto diffuse e operative, e rappresentavano la principale risorsa economica per gli abitanti della zona. Da qui iniziamo a percorrere il sentiero sterrato che costeggia il canale, dopo aver superato l’adiacente maneggio che propone bellissime passeggiate nei dintorni. Supereremo un altro mulino ormai abbandonato, testimone anch’esso di una fiorente attività di macinazione in un passato non così lontano.
Siamo nel cuore delle Valli Grandi Veronesi, un territorio delimitato dall’Adige e dal Po, e che si divide tra le province di Verona, Mantova e Rovigo. Conosciute un tempo come paludes Tartari fluminis, le paludi del fiume Tartaro, per il corso d’acqua che le attraversa, queste valli furono frequentate fin dall’antichità, e alla fine degli anni ’60 del secolo scorso la loro bonifica fu completata. Rendendo i campi fertili e ideali per la coltivazione di verdure e cereali. Resta ancora viva e forte qui la vocazione alla produzione del riso, in particolare il Vialone nano; ma la zona è nota specialmente per la produzione di un pregiato radicchio al quale è dedicata annualmente anche una fiera che si svolge di solito proprio a fine gennaio per celebrare questa verdura, chiamata anche l’oro rosso di Casaleone.
Proseguendo il nostro cammino, con la strada immersa tra i campi e splendidi giochi di luci e ombre degli alberi con i riflessi dell’acqua, arriviamo quindi a incrociare il tratto che vedeva il passaggio della ferrovia Ostiglia-Treviso, linea ferroviaria che un tempo attraversava il Veneto. Ideata dall’Esercito italiano per poter trasportare le truppe in caso di guerra contro l’Austria-Ungheria, essa doveva avere un’importanza strategica intersecando, attraverso Ostiglia, la linea Bologna-Verona e, attraverso Treviso, la linea Mestre-Udine. I lavori, sospesi durante la Prima Guerra mondiale, proseguirono negli anni ’40, ma i pesanti bombardamenti subiti dagli Alleati nel 1944 la misero praticamente fuori uso, al punto che i pochi tratti funzionanti si fermarono del tutto alla fine degli anni ’60. Oggi sul suo percorso sorge una pista ciclo-pedonale quasi del tutto completata. Nella zona di Casaleone il percorso infatti è molto frequentato dagli abitanti della zona, ma si incontreranno anche molti ciclisti e sportivi provenienti da altre zone della regione.
L’unico aspetto critico di questa passeggiata è un punto trasformato, purtroppo, in discarica a cielo aperto, proprio a ridosso del vecchio edificio della ferrovia di Casaleone ormai abbandonato, e anch’esso oggetto di saccheggi e atti vandalici per l’incuria in cui versa da molti anni. A maggior ragione l’aiuto e il contributo dei camminatori è importante: si possono segnalare al Comune eventuali situazioni di degrado e di incuria ambientale, contribuendo così a preservare un territorio di grande bellezza che merita di essere scoperto.
Giunti alla vecchia stazione, ci immettiamo su una strada asfaltata che torna verso il nostro punto di partenza, percorrendo così una sorta di anello. Per tutta la durata del percorso, di circa due ore, si potranno ammirare nei campi diversi uccelli, specialmente gli aironi cinerini. Si tratta di un territorio prezioso, per la presenza dell’acqua che garantisce umidità costante e diventa il luogo ideale per piante acquatiche e canneti, rifugio perfetto per molti animali selvatici.
Si raccomanda di tenere al guinzaglio il nostro cane. Transitano poche auto, ma è importante non disturbare il riposo degli abitanti, numerosi, di queste valli.
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